Telecom Italia lascia Cuba. L'operatore ha perfezionato oggi la
vendita da Telecom Italia International Nv alla società
finanziaria cubana Rafin della partecipazione del 27% nel capitale
dell’operatore Etecsa.
"L’operazione – si legge nella nota della società –
prevede che il Gruppo Telecom Italia percepisca l’importo
complessivo di 706 milioni di dollari, dei quali 500 milioni già
pagati dall’acquirente (formalmente autorizzato dal Governo
cubano), mentre la rimanenza sarà, a vario titolo, corrisposta da
Etecsa in 36 rate mensili. Il credito di Telecom Italia
International è oggetto di specifica garanzia".
A commentare l'operazione il numero uno di TI, Franco Bernabè
in occasione della conferenza stampa sulla strategia customer
centric della società. Questa operazione – ha commentato l'Ad
conversando con i giornalisti – "conclude la fase di
dismissione e di nazionalizzazione del portafoglio di Telecom
Italia, realizzando gli obiettivi che c'eravamo dati tre anni
fa".
"Si apre una fase diversa con le nostre partecipazioni in
Brasile e Argentina di cui, diversamente da quelle vendute, abbiamo
il controllo e che hanno un forte potenziale di espansione.
Viceversa quelle cedute erano di tipo finanziario e non potevamo
realizzare una dimensione di crescita". Ora la società
telefonica, ha spiegato ancora Bernabè "con il consolidamento
delle due partecipazioni in Brasile a Argentina può contare di
nuovo su una dimensione internazionale".
Questo obiettivo si affianca ad altri importanti obiettivi che sono
stati raggiunti dal gruppo. "Abbiamo realizzato un poker
d'assi costituito dal miglioramento forte della qualità dei
nostri servizi – ha ricordato – da un notevole miglioramento in
termini di efficienza; in tre anni abbiamo ridotto i costi di 4 mld
di euro trasferiti per intero ai consumatori in termini di
riduzione dei prezzi". Infine tra gli obiettivi raggiunti da
Telecom Italia figura "la riduzione molto consistente
dell'indebitamento in tre anni per una cifra vicina ai 5 mld di
euro". Nel complesso "abbiamo restituito all'azienda
la propria capacità di ripensare ad un futuro su una base solida
dandole, insieme al recupero della dimensione internazionale, una
grande potenzialità di rilancio".