Telecom Italia guarda all’esempio di At&t. Nel suo recente viaggio negli Usa, l’Ad della compagnia italiana Marco Patuano, ha incontrato i manager dei big dell’ hi-tech – Qualcomm , Microsoft e Amazon – ma il ceo da cui ha vuole trarre l’ispirazione per togliere TI dalle pastoie del debito e puntare al rilancio è stato certamente Randall Stephenson di At&t. Secondo Patuano la compagnia Usa “è un ottimo caso di turnaround: Telecom Italia è molto interessata alla sua capacità di trasformare il loro business”, ha riferito al suo ritorno.
Mentre Telecom Italia sta cercando di recuperare anni di perdite e di calo delle vendite causate dalla caduta dei prezzi finali, At&t ha guadagnato circa 100 miliardi dollari negli ultimi dieci anni, aumentando la velocità di trasmissione date e spingendo sulle offerte Tv e video per compensare il rallentamento dei ricavi voce. Oggi Patuano si trova in una situazione simile a quelle che Stephenson ha affrontato nel 2007. Entrambi, infatti,hanno ereditato il timone di compagnie che devono necessariamente affrontare una molteplicità di sfide.
Stephenson ha preso il posto di Ed Whitacre, che ha lasciato dopo 17 anni, dovendo prendersi in carico le strategie per il rilancio in un momento in cui il suo competitor storico stava acquisendo sempre più utenti.
Patuano ha preso il posto di Franco Bernabè che ha guidato per sei anni la società. Anni in cui il valore delle azioni è sceso fino al 70% e le vendite annuali si sono ridotte di un terzo, soffrendo la concorrenza di Vodafone e Vimpelcom in un mercato ormai saturo.
Stephenson ha vinto la sfida del rilancio scommettendo sull’iPhone e sui vettori della tv via cavo, offrendo una velocità di banda in grado di sostenere Internet ma anche l’intrattenimento video. Oggi un abbonato mobile di At&t paga una bolletta di 66 dollari a fronte dei 18 di un utente Telecom: una differenza enorme che, però, va inserita nell’ambito di una strategia che ha portato le telco Usa – At&t in primis – a passare alle reti 4G che costano di più ma consentono trasferimenti dati molto più veloci ed affidabili del 3G. “Proprio come ha fatto At&t, le telco europee e Telecom Italia si stanno muovendo per migliorare le offerte flat, senza differenziare i servizi di telefonia mobile o di rete fissa” , ha spiegato Patuano.
“In un mercato in cui i prezzi dei servizi tradizionali sono sempre sotto pressione – spiega Andrea Rangone, docente del Politecnico di Milano – il futuro delle telco europee è fortemente legato alla loro capacità di innovae. La strategia di Patuano si concentra proprio su questo “
E secondo fonti vicine a Telecom, riportate da Bloomberg, Patuano punterebbe proprio all’espansione dei servizi video su reti a banda larga come fatto da At&t quando ha scommesso sul suo servizio U-Verse che ora conta oltre 10 milioni di abbonati che pagano, in media, 170 dollari al mese. In Italia un servizio di pay-Tv erogato attraverso reti a banda larga potrebbe scuotere il mercato italiano che, tipicamente, non ha grandi provider via cavo. Non è un caso dunque che Patuano abbia annunciato l’intenzione di Telecom Italia di rafforzare la partnership con le emittenti e i fornitori di contenuti.