Telecom Italia potrebbe essere oggetto di operazioni di merger and acquisition nei prossimi mesi, visto il consolidamento in atto nel settore europeo delle telecomunicazioni. Ne è convinto il Credit Suisse, che ha aggiunto il titolo della società italiana nel paniere M&A 15, indice che compone la Top Idee di investimento per il 2013 della banca d’affari e che dal lancio ha guadagnato il 34%, rispetto al +22% del Msci World. Secondo gli esperti, da una parte Telecom deve far fronte a pressione per la ristrutturazione, vista la debole posizione finanziaria, ma dall’altra possiede asset interessanti, soprattutto in America Latina. Oltre a Telecom, su cui gli analisti hanno giudizio hold, le altre società del settore che potrebbe beneficiare delle vendita o l’acquisto di attività sono: Telekom Austria (hold), Vodafone (buy), British Telecom (buy), Tele2 (buy), Swisscom (hold), Telefonica (buy) e Kpn (buy). Proprio l’accordo di vendita di E-Plus, controllata di Kpn, a Telefonica “potrebbe innescare un effetto domino per ulteriori operazioni di M&A nel settore tlc europeo” e “gli sforzi della Commissione Ue per formare un mercato unico europeo delle telecomunicazioni potrebbero essere un driver importante per il consolidamento”.
Società tlc al di fuori dell’Europa hanno espresso un chiaro interesse ad acquisire asset di società europee, proprio per beneficiare del miglioramento del contesto normativo e le basse valutazioni potrebbero essere un ulteriore fattore di interesse (le tlc Ue trattano a sconto del 32% rispetto ai concorrenti americani). In particolare, At&t (hold) ha annunciato l’intenzione di fare un’acquisizione di larga scala in Europa: target plausibili potrebbero essere Telecom Italia, British Telecom o Telefonica. Riguardo a Vodafone (rating buy), dopo aver acquisito Kabel Deutschland, il gruppo potrebbe cercare altre attività di linea fissa, ad esempio, in Italia o Spagna. Se Vodafone vendesse il 45% di Verizon Wireless avrebbe liquidità per finanziare una acquisizione multipla, spiega la banca d’affari.
Secondo Ubs la performance operativa di Telecom Italia nel secondo trimestre potrebbe raggiungere nuovi minimi a causa della concorrenza sui prezzi e degli sviluppi normativi che interessano i ricavi mobile e fissa. Berenberg si aspetta invece che le deboli tendenze nazionali aggravino ulteriormente. Complessivamente le stime del secondo trimestre si aspettano ricavi a 6,89 miliardi e utili netti a 515 milioni mentre l’ebitda si dovrebbe attestare a 2,66 miliardi.