“Possiamo garantire a tutti gli azionisti che verra’ fatto tutto il necessario per tutelarli”. Così l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, ha commentato la lettera dell’Asati che chiede un’assemblea straordinaria dedicata ai termini dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex manager Carlo Buora e Riccardo Ruggiero. “Non ho ancora preso visione della lettera – ha detto Patuano a margine del trentesimo anniversario di Assoutenti – ma comunque il tema è stato ampiamente dibattuto nei vari cda e lo sarà ancora”. Il presidente esecutivo di Telecom nell’assemblea del 15 maggio aveva preannunciato l’intenzione del Cda di proporre, in un’assemblea convocata ad hoc, l’azione di responsabilità nei confronti di Carlo Buora e Riccardo Ruggero. Asati chiede che, entro 40 giorni, un Cda fissi la data di quell’assemblea.
“Tenuto conto dell’avvicinarsi della prossima scadenza della prescrizione dei termini al 2 dicembre 2012 e per evitare il ripetersi di quanto accaduto con la mancata azione di responsabilità verso Tronchetti Provera scaduta il 5 settembre 2011 – si legge nella missiva dei piccoli azionisti – Asati, per conto degli Azionisti che rappresenta e a loro tutela, e a nome del sottoscritto come azionista, chiede che il prossimo CdA del 28 maggio 2012 a Torino, indichi con un comunicato stampa a conclusione della riunione, la data proposta per un nuovo CdA – entro i prossimi 40 giorni – che avvii le procedure per una specifica Assemblea anche con indicazione della relativa data di convocazione”. Secondo i piccolo azionisti di TI “la preventiva conoscenza e definizione dell’intera tempistica si rende assolutamente necessaria per rispetto delle regole del mercato e per consentire a tutti gli azionisti, compresi quelli che votano per corrispondenza, di poter difendere e tutelare al meglio i propri interessi, in assoluta trasparenza”.
Alla Consob invece Asati chiede di “vigilare attentamente sul rispetto dei tempi di attivazione delle relative procedure societarie di TI indispensabili all’espletamento dell’azione di responsabilità perché sarebbe particolarmente grave il ripetersi di un secondo scandalo come quello di aver fatto trascorrere i termini di prescrizione precedenti senza alcuna concreta decisione”.