IL PIANO

Telecom Italia, Patuano vuole Vivendi primo socio

Poca finanza e tanta industria nella proposta a cui sta lavorando l’Ad: si punta ad un’alleanza media-telco e a un merger Tim Brasil-Gvt. Non si prevedono aumenti di capitale per TI. Ma resta da superare la concorrenza di Telefonica che studia l’uscita dalla compagnia italiana e il rilancio sulla controllata brasiliana del gruppo francese

Pubblicato il 14 Ago 2014

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Poca finanza e tanta industria nella proposta a cui Telecom Italia sta lavorando le in vista di un possibile accordo con Vivendi. L’Ad di Telecom Marco Patuano, accompagnato dall’Ad di Mediobanca Alberto Nagel, è volato a Parigi per un nuovo incontro con Vincent Bolloré, presidente del gruppo francese: sul tavolo appunto l’offerta di un’alleanza industriale che partendo dal Brasile possa estendersi all’Europa.

L’obiettivo è quello di creare una alleanza media-tlc per poter distribuire contenuti in Europa e in Sud America. E per centrarlo Telecom Italia ha proposto- riporta Il Sole 24 Ore – l’ingresso del gruppo francese nel capitale di Telecom Italia come “azionista di riferimento” e l’integrazione delle due controllate brasiliane, Gvt e Tim Brasil.

Secondo quantop riporta l’Adnkronos al momento la struttura dell’operazione con Vivendi non prevede un aumento di capitale di Telecom.

Nell’ambito della riunione, a cui ha partecipato anche il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, il numero uno di Telecom Italia avrebbe illustrato a grandi linee il percorso che vorrebbe seguire per dare vita all’alleanza tra Vivendi e Telecom Italia. L’incontro sarebbe stato decisamente amichevole e molto utile per fare il punto sulla situazione e sugli scenari. Anche se alla fine la posizione di Bolloré è stata molto chiara e netta, con l’invito a Telecom Italia – se lo ritiene – di fare una proposta ufficiale entro il 28 agosto. Quando il cda del gruppo francese si riunirà per approvare i conti semestrali e valutare l’offerta degli spagnoli di Telefonica per Gvt. In modo da poter discutere anche l’eventuale progetto italiano, ovviamente alternativo e concorrente rispetto a quello di Telefonica.

Al momento il piano degli spagnoli non sembra incontrare alcun consenso all’interno del cda di Vivendi. Il quale non sarebbe invece insensibile alla prospettiva di una partnership industriale forte con Telecom Italia. Anche se non sono poche le voci pronte al alzarsi per esprimersi a favore della situazione attuale, conservando il controllo di Gvt per sviluppare tutte le possibili sinergie interne al gruppo tra media e telecom, tra produzione di contenuti e distribuzione (a partire dalla pay tv) sul promettente mercato brasiliano. Tanto più che Vivendi non ha alcun bisogno di fare cassa e Gvt rimarrà un boccone appetibile anche in futuro, se non addirittura più di quanto non lo sia oggi, precisa il quotdiano.

Nell’attesa circolano diverse ipotesi sulle modalità con cui dovrebbe avvenire l’ingresso di Vivendi in Telecom Italia. Stando ad alcune indiscrezioni, il nuovo socio francese, che di fatto andrebbe a sostituire gli spagnoli di Telefonica, oramai in uscita, come partner industriale, rileverebbe in prima battuta i pacchetti azionari in mano ai soci italiani di Telco, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali, per un totale di circa il 6%. Oltre all’acquisto dei pacchetti Telco, c’è chi non esclude un aumento di capitale di Telecom Italia riservato al rafforzamento del gruppo francese. Altri invece sottolineano che sarebbero utilizzati altri strumenti, come un convertibile. Il piano di Telecom farebbe poi leva in Brasile sull’integrazione di Tim con Gvt mentre in Europa potrebbe entrare in gioco Ti Media. Tra le tecnicalità in discussione ci sarebbe il rafforzamento patrimoniale di Tim Brasil, probabilmente attraverso un aumento di capitale.

A questo punto il piano prima di diventare ufficiale dovrà essere esaminata dal consiglio di amministrazione (non ancora convocato) che dovrebbe riunirsi a fine agosto. Solo allora Vivendi potrà concretamente valutare le due offerte, quella spagnola e l’alternativa italiana, con quest’ultima che va proprio nella direzione “industriale” di Bollorè, interessato a costruire una rete di alleanze con le tlc per diffondere i contenuti di Canal+ e Universal Music. Ma Telefonica sembrerebbe altrettanto decisa a non mollare la presa. Il gruppo – sempre secondo il Sole 24 Ore – starebbe studiando il disimpegno dall’Italia e il rilancio sull’offerta Gvt.

Negli ambienti di Madrid, dove ha sede il quartier generale di Telefonica, è sintetizzata con un “incompatibile” la presenza azionaria del gruppo spagnolo in Telecom Italia, dove attraverso Telco possiede il 14,8% circa. Questo perché dopo l’offerta su Gvt, che di fatto ha trasformato la vecchia alleanza italo-spagnola in concorrenza, non c’è più motivo di conservare la partecipazione tricolore. Anzi, c’è fretta di uscire.

Secondo Citigroup lper effettuare un’operazione del genere, Telecom avrebbe bisogno di un consistente aumento di capitale per fare un’offerta interessante. Anche se a Gvt si devono riconoscere dei meriti dal punto di vista strategico, “questi sarebbero probabilmente riflessi nel premio pagato, e inoltre verrebbe meno la prospettiva di un break up di Tim Brasil”, aggiunge la casa d’affari.

Banca Akros ha invece una visione diversa rispetto alle altre case d’affari per quanto riguarda l’aumento di capitale. Gli esperti spiegano infatti che “il ruolo di Vivendi potrebbe essere quello di creare con il management di Telecom una strategia per integrare i servizi di tlc con i contenuti multimediali, contribuendo così a rafforzare la posizione ed eventualmente il valore di Tim Brasil”. Comunque, “crediamo che la possibilitß che Telecom possa effettuare una ricapitalizzazione sul mercato come parte dell’integrazione con Vivendi sia diminuita, considerando che il capitale potrebbe essere necessario a livello locale per Tim Brasil e che l’influenza degli azionisti di Telco metterà la vendita delle loro partecipazioni come priorità”, concludono gli esperti.

Banca Imi spiega che gli scenari ipotizzati dalla stampa “aggiungono poco alla speculazione dei giornali già circolata negli ultimi giorni: “In attesa di maggiore visibilità sull’eventuale proposta di Telecom a Vivendi, a nostro avviso la volatilità sulle azioni del gruppo telefonico italiano probabilmente resterà alta”.

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