Mentre si continua a discutere di governance e di presidenza di Telecom, la società guidata da Marco Patuano punta a ottenere un nuovo finanziamento da parte della Bei per circa 350 milioni. La cifra compare tra i “progetti in fase di valutazione” dell’istituto europeo e fa parte di un piano di spesa in ricerca e sviluppo più ampio (733 milioni) da parte di Telecom.
L’investimento, scrive Miliano Finanza, è stato presentato alla Bei il 7 marzo e ora andrà incontro alle consuete tempistiche d’approvazione. Nel frattempo, archiviati i conti del 2013, si continua a discutere di azionisti e governance. La prima notizia, in realtà da tempo attesa dal mercato, riguarda lo scioglimento di Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom. Generali ha confermato ieri l’intenzione di uscire.
La prima finestra utile per lo scioglimento, in base ai patti della holding che controlla Telecom, sarà giugno e probabilmente il Leone sfrutterà già quella finestra. Non a caso il gruppo ha svalutato Telco a 0,72 euro portando le quote al valore equivalente di Telecom.
La considerazione alla base delle scelte di Generali è che l’ipotesi che Telefonica eserciti la sua opzione di acquisto, viste le difficoltà nel dialogo con l’antitrust brasiliano, sia quella meno probabile ed è invece più probabile che si vada allo scioglimento della holding.
In occasione della conference call l’Ad di Generali Mario Greco ha annunciato che le assicurazioni “non presenteranno proprie liste per il rinnovo del cda di Telecom, né avranno candidati nelle liste per il consiglio”.
“Però siamo soci di Telco e quindi abbiamo ancora un interesse in trasparenza su Telecom – ha chiarito – Voteremo le liste che verranno presentate, da Telco o eventuali altre liste. Quindi ci presenteremo in assemblea ed effettueremo le votazioni o direttamente o attraverso Telco”.
Il ceo ha spiegato che la posizione di Generali in Telco è”cambiata fortemente. Da maggiori azionisti siamo diventati più piccoli di Telefonica”. Quindi “il criterio di valutazione è cambiato e abbiamo preferito andare in trasparenza e valutare la quota in base al preciso valore di mercato dei titoli Telecom sottostanti al 31 dicembre scorso. Questo ci mette nella posizione che se dovessimo a giugno esercitare la facoltà di uscita da Telco prevista dai contratti, a quel punto le azioni Telecom saranno riportate nel bilancio al valore di mercato che avranno, partendo dalla base attuale, ovvero 0,72 euro”. Il cfo Alberto Minali ha peraltro rilevato che nei mesi di gennaio e febbraio il valore di Telecom è superiore a quello indicato nel bilancio a fine 2013 e questo comporta “una piccola plusvalenza latente”.
“L’idea – ha detto il Cfo -è di dissolvere il veicolo e di ottenere gli asset sottostanti”, cioé le azioni Telecom Italia, che sono “liberamente trasferibili sul mercato. Abbiamo l’opzione, insieme agli altri soci di Telco, di uscire da Telco, di ottenere azioni Telecom e poi decideremo cosa fare”.