L’interesse di Naguib Sawiris su Tim Brasil riaccende l’appeal speculativo su Telecom Italia nonché l’interesse degli analisti. “Le condizioni di Sawiris difficilmente saranno accettate da Telefonica che, probabilmente, punta a uno spezzatino di Tim Brasil prima di valutare l’uscita dal gruppo italiano”, dice il report del mattino di Icbpi.
Per gli esperti di Equita le affermazioni di Sawiris sottolineano il fatto che Telecom Italia “conserva un appeal speculativo sia indiretto (valorizzazione di Tim Participacoes) che diretto (controllo della stessa ancora instabile)”. “Si tratterebbe di una valutazione di almeno 5 miliardi euro superiore a quella espressa attualmente dal mercato e recepita dalla nostra valutazione di Telecom, o oltre 20 centesimi di incremento di valutazione per TI rispetto al nostro target price”, commentano gli analisti Equita Sim.
Per Tim Brasil “l’interesse resta alto”, afferma Mediobanca Securities, aggiungendo che “un eventuale deal permetterebbe al gruppo di risolvere i problemi con l’Antitrust in Brasile ed eviterebbe un contesto di eccessiva concorrenza. Inoltre, se la cessione fosse effettuata ad un giusto prezzo, potrebbe risolvere il problema del debito di Telecom”. Più in generale, gli analisti credono che l’obiettivo di ridurre “il debito di 4 miliardi di euro sia raggiungibile. Il 50% è già stato raggiunto dopo il bond da 1,3 miliardi euro e la cessione di Telecom Argentina per 700 milioni euro”. Dalla casa d’affari spiegano infine che “il bond emesso presenta un tasso inferiore alla media del costo del debito del gruppo e quindi conferma l’abilità della società di rifinanziare il proprio debito”.
Nei giorni scorsi al quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo, Sawiris ha annunciato di essere pronto ad acquisire Tim Partecipacoes, la controllata brasiliana di Telecom Italia. “Farò una proposta se decidono di venderla – ha detto il magnate egiziano – Non è la prima volta che provo a entrare in Brasile. La prima fu nel 2007. Abbiamo fatto un’offerta per il controllo di Telecom Brasile. Non è andata a buon fine, ma guardiamo sempre al Brasile”. La sua cordata sarebbe disposta a offrire fino a 20 miliardi di dollari (o 14,5 miliardi di euro).
Il quotidiano ricorda che l’operazione, secondo alcuni azionisti, in primis Marco Fossati, potrebbe aver un valore di 20 miliardi di euro e vedere Sawiris, accreditato di una ricchezza di 2,5 miliardi di dollari, guidare un gruppo di investitori ad acquistare Tim Brasil. “Sono con un gruppo di investitori del settore. Le risorse sono pronte”, ha precisato l’uomo d’affari egiziano.
Il ministro delle telecomunicazioni brasiliano Paulo Bernardo ha incontrato l’uomo d’affari egiziano alla fine dell’anno scorso. “Ho detto al ministro che sarebbe una cattiva idea se il governo brasiliano permettesse uno spezzatino di Tim”, ha sostenuto Sawiris, sottolineando che tale idea, sostenuta dietro le quinte da altri operatori del settore, è appoggiata da Telefonica nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia. “Ma è assurda”, ha affermato Sawiris.
“E’ una idea sostenuta da Telefonica nel consiglio di Telecom Italia. Io sono del tutto contrario, perché non solo svaluta le azioni Telecom Italia, ma anche le attività di ogni singolo pezzo”, ha precisato l’imprenditore egiziano, titolare di una partecipazione di minoranza nella società italiana. Attraverso Orascom, Sawiris continua a detenere una posizione short dell’1,4% su Telecom, con un prezzo di carico vicino a 0,6 euro/azione, su cui pertanto ha gia’ accumulato una potenziale minusvalenza del 30%.
Secondo il quotidiano brasiliano, senza l’interesse di grandi gruppi per il controllo di Tim, il governo potrebbe appoggiare uno spezzatino dell’operatore, ma ora, con l’interesse di Sawiris, la situazione potrebbe cambiare.
Sawiris ha confermato le sue intenzioni anche a Bloomberg News dicendosi pronto anche ad entrare in Telecom Italia a condizione che Telefonica esca e che non venga venduta Tim Brasil.