Si è riunito queta mattina a Milano il comitato esecutivo di
Telecom Italia in vista del consiglio di amministrazione fissato
per il prossimo 25 febbraio durante il quale saranno presi in esame
i conti 2009.
L'incontro si è tenuto nella sede del Gruppo a Piazza Affari:
a fine lavori sono stati "intercettati" Gaetano
Miccichè e Berardino Libonati, entrambi
membri del cda ma non del comitato esecutivo. Hanno visitato la
sede di Telecom Italia anche Maurizio Tamagnini di
Merrill Lynch, l'avvocato Franco Bonelli,
dello studio legale Bonelli, Erede e Pappalardo.
L'unico consigliere che ha rilasciato qualche dichiarazione
all'uscita dell'incontro è stato Tarak Ben
Ammar. "Sono venuto per capire e per vedere il
presidente e l'amministratore delegato", ha detto
puntualizzando che si è trattato però di "incontri
infromali"
Questa mattina ha fatto visita a Telecom Italia anche una
delegazione della nipponica Adamant, azienda
operativa nel mercato della fibra ottica che in Europa ha il
quartier generale a Dusseldurf. Secondo indicrezioni l'azienda
sarebbe interessata ad una partenership con Telecom Italia per le
attività nel Sud Europa.
"Lasciamo lavorare le imprese", ha intanto ribadito il
ministro dello Sviluppo Economico, Claudio
Scajola. Ma il segretario dell'Udc Lorenzo
Cesa chiede al governo di esercitare la golden share.
"La rete telefonica rappresenta uno strumento strategico per
lo sviluppo economico del nostro Paese: in vista della probabile e
non contrastabile incorporazione di Telecom Italia al gruppo
Telefonica, il governo deve chiarire con urgenza chi saranno i
protagonisti dell'acquisizione della rete da Telecom prima
della fusione – recita la nota diffusa dal Segretario – Il ministro
dell'Economia, di concerto con quello dello Sviluppo Economico,
è titolare della golden share di Telecom. Tremonti e Scajola ci
dicano quindi come intendono esercitare i poteri speciali in loro
possesso per garantire l'accessibilità in condizione di
uguaglianza agli operatori che nei prossimi anni usufruiranno della
banda larga".
I sindacati invece insistono sulla necessità di un tavolo
governo-azienda per fare il punto sul piano industriale e sulle
eventuali ripercussioni occupazionali. "L'approntamento in
tempi brevi di una rete Ngn (Next Generation Network) – sottolinea
il segretario generale della Uil Comunicazione (Uilcom),
Bruno Di Cola -costituisce un passaggio ineludible e
fondamentale per la competitivià del Paese, oltre a costituire uno
stimolo per la crescita in una fase congiunturale e per consolidare
gli avvisi di ripresa. Per l'importanza che Telecom Italia ha
su questo tema, la Uilcom chiede l'apertura di un confronto
triangolare tra Telecom, Governo e sindacato sul piano industriale
della societa".