Volantinaggi e comizi. Sono questi i due cavalli di battaglia che
Cgil, Cisl e Uil e i lavoratori di metteranno in campo durante le
“giornate di controinformazione” per accendere i riflettori
sulle migliaia di posti di lavori a rischio in Telecom Italia.
A spiegare l’iniziativa Alessandro Genovesi, segretario nazionale
della Slc-Cgil. “Partiremo dal basso come è nella nostra storia
– precisa -. Volantinaggi ai mercati, alle fermate della
metropolitana, comizi volanti. Il tutto per informare i cittadini
che, nel silenzio più totale dei media, migliaia di posti di
lavoro sono a rischio in quella che fino a pochi anni fa era
considerata un’azienda sicura”.
Nel volantino-lettera che verrà diffuso in migliaia di copie, a
firma Slc, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, si ricorda ai cittadini che le
lavoratrici e lavoratori di Telecom Italia sono “le donne e gli
uomini che rispondono quando si ha un problema con il telefonino,
che riparano i guasti, che propongono servizi telefonici ed
informatici”.
“Noi ce la mettiamo tutta per darti un buon ma noi per primi
paghiamo la scelta scellerata di manager e dirigenti di investire
sempre meno, di spendere sempre meno per fare della nostra azienda
una grande impresa forte ed innovativa. servizio – si legge nella
lettera dei lavoratori Telecom –. Solo pochi anni fa eravamo
un’azienda con oltre 120 mila dipendenti, si investivano miliardi
per le nuove tecnologie ed eravamo senza un euro di debito. Oggi
siamo meno di 60 mila e da anni i nostri manager preferiscono
pagare alti dividendi agli azionisti e darsi stipendi faraonici,
senza proporre una reale strategia di rilancio della nostra
azienda”.
“Ogni anno Telecom Italia diviene più povera e più piccola.
Ogni anno l’occupazione cala e migliaia di famiglie vedono i
propri redditi diminuire spaventosamente – denunciano i sindacati
continuano i sindacati -. Da ultimo, l’attuale management ha
deciso in queste settimane di procedere ad uno spezzatino
dell’azienda, costituendo scatole vuote dove poi centinaia di noi
saranno oggetto di procedure di licenziamento (informatici,
amministrativi). Si annunciano inoltre altre migliaia di esuberi.
Loro li chiamano “efficentamenti”, noi li chiamiamo per quello
che sono: licenziamenti”.
La lettera si conclude ricordando che “anche nella tua città
centinaia di lavoratori di Telecom Italia rischiano il posto di
lavoro, dopo anni di impegno e dopo aver acquisito competenze e
professionalità notevoli” e per questo i sindacati chiedono di
sostenere la mobilitazione dei lavoratori dell’ex colosso di Tlc.