Telecom, Minucci: “Ipotesi cda rispondono a richiesta di rappresentatività”

Il presidente: “Le proposte presentate dai soci sono coerenti con l’esigenza di dare spazio alla componente indipendente”

Pubblicato il 20 Mar 2014

Le proposte formulate dai soci per il rinnovo del cda di Telecom Italia sono coerenti con l’esigenza di dare una maggiore rappresentatività alle componenti indipendenti. Così l’attuale presidente della compagnia telefonica, Aldo Minucci, si è espresso a proposito del prossimo rinnovo del consiglio che verrà deciso dall’assemblea del 16 aprile.

“Le ipotesi del nuovo consiglio sono del tutto coerenti con le indicazioni che io stesso conoscevo, cioè l’esigenza che la nuova composizione dia spazio alla componente cosiddetta indipendente”, ha detto Minucci a margine della presentazione di uno studio sulla RcAuto commissionato dall’Ania, di cui è presidente, a Boston Consulting Group.

“Non so se queste proposte corrispondano effettivamente a quelle della lista Telco ma mi pare siano coerenti con questo approccio diretto a garantire una maggiore rappresentatività e un minor conflitto di interessi”, ha aggiunto.

Il primo azionista Telco ha presentato una lista di 13 componenti proponendo Giuseppe Recchi come presidente e confermando invece Marco Patuano come Ad. Findim di Marco Fossati ha invece proposto una lista di minoranza con l’indicazione alla presidenza per Vito Gamberale. Assogestioni non ha ancora presentato una lista ma c’è tempo fino al 22 marzo. Si profila dunque all’orizzonte un duello fra Recchi-Gamberale per il ruolo di chairman.

Entrando nel dettaglio della lista di 13 nomi redatta da Telco fanno parte anche Denise Patricia Byrne Kingsmill, l’ad di Terna Flavio Cattaneo, Giorgina Gallo (presidente onorario di L’Oreal Italia), Laura Cioli (ad di Cartasi), Giorgio Valerio (ex ad di Unidad Editorial in Spagna e di Rcs Quotidiani e Rcs Digital in Italia), Luca Marzotto (ad di Zignago), Elena Vasco, Paolo Fumagalli e Maurizio Dattilo. Probabile però che gli ultimi tre non entreranno nel cda, per dare spazio ai nomi delle liste di minoranza. I rappresentati di Telefonica, che hanno partecipato telefonicamente alla riunione del board Telco, non hanno proposto nomi, né partecipato alle consultazioni dei giorni scorsi, limitandosi, secondo quando confermato dalla holding, a dare la propria approvazione finale alla lista.

Nella lista di minoranza di Findim – 3 membri – ci sono Vito Alfonso Gamberale, Girolamo Di Genova e Franco Lombardi. Alla presideza del board è candidato Gamberale. In realtà, sino all’ultimo Findim aveva cercato di trovare un’intesa con Telco tanto che sembrava che la mediazione potesse essere stata individuata nel nome di Massimo Tononi, presidente di Borsa Italiana. Tuttavia, proprio in zona cesarini la candidatura di Tononi è sfumata ed è a questo punto che Findim ha deciso di scendere in campo con un proprio nome “pesante”, quello appunto di Vito Gamberale.

La caratura di Gamberale e l’annunciata presentazione, lunedì prossimo, di un piano industriale targato Findim fanno emergere la volontà di costruire attorno a Fossati un gruppo di azionisti coeso e strategico che faccia da perno per dare una prospettiva più solida all’azienda.

Nelle prossime settimane, sempre in vista dell’assise del 16 aprile, la finanziaria con l’assistenza tecnica della società Boudicca Proxy Consultants, effettuerà un roadshow nelle principali piazze finanziarie internazionali per presentare agli azionisti di mercato le candidature proposte per il cda e il piano strategico industriale. Piano coordinato appunto dai candidati al cda – Gamberale, Di Genova e Lombardi – con la collaborazione della società Analysys Mason.

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