I proxy advisor bocciano la remunerazione di Flavio Cattaneo e invitano i fondi a votare no nell’assemblea del 25 maggio. Lo fa sapere Asati, associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia, in una lettera inviata al Cda, a Vivendi e alla Consob.
Iss, Glass Lewiss, Frontis – si legge nella missiva – hanno raccomandano ai fondi che, di fatto, detengono oltre il 55% delle azioni ordinarie di TI – di votare contro le proposte del Cda in materia di remunerazione e special award. I proxy puntano il dito contro le indennità eccessive, il bonus già assegnato (2,5 milioni di euro come bonus di entrata) e l’insufficiente diffusione degli obiettivi 2016-2018. A non convincere nemmeno il “periodo-obiettivi” troppo breve per assegnare un premio della portata dello Special Award e la mancata diffusione degli obiettivi per lo Special Award. Si esprime contrarietà anche sulla pratica del Cda di assegnare bonus discrezionali.
Asati fa sapere alle indicazioni dei proxy, infine, si stanno aggiungendo anche probabili dichiarazioni di voto contrario anche da parte di azionisti rilevanti come il Fondo della Norges Bank che è il 9° azionista più significativo della società.
“Tutto ciò dimostra una consistente e reale non condivisione da parte dell’azionariato delle scelte che il Cda sta compiendo, quantomeno in materia di remunerazione e trasparenza e completezza informativa – prosegue Asati – Pertanto, tenuto conto anche delle perplessità espresse dallo stesso collegio sindacale e trovando, anche in questo caso, sorprendente che, come si legge nella Relazione sulla remunerazione, il Cda non voglia minimamente tener conto delle considerazioni dell’organo di controllo della stessa Società, invitiamo il Cda nella sua collegialità e, in particolare, il Comitato per nomine e remunerazioni nonché l’azionista Vivendi a rivedere le proposte avanzate nel corso del Cda di domani, rinviando l’eventuale introduzione di ulteriori remunerazioni aggiuntive a carattere premiale all’elaborazione, approvazione e diffusione del nuovo piano industriale”.
In questo contesto Asati chiede “di escludere lo Special Award dalle politiche di remunerazione. Allo stato attuale, infatti, riteniamo che un’eventuale applicazione da parte del Cda di quanto proposto, compreso quindi il pagamento interamente cash del premio, sarebbe non solo adottato in condizioni potenziali di “non trasparenza completa” informativa ma, soprattutto, in evidente contrasto con la volontà potenziale sostanziale di una parte maggioritaria degli azionisti, violando proprio quell’obiettivo che il CdA ritiene così urgente, ossia “allineare gli obiettivi dell’Ad a quelli degli azionisti”. Tra l’altro come si evince dal confronto con le retribuzioni dei principali ceo Europei, che conducono aziende con capitalizzazioni di borsa comprese tra 3-4 volte quelle di Telecom Italia la somma della parte fissa più variabile è di gran lunga inferiore a quella decisa da questo consiglio di amministrazione”.
Secondo i piccoli azionisti “l’importo monstre dello special award presentato non solo è totalmente fuori mercato e privo di ogni plausibile giustificazione, ma – decisione palesemente incomprensibile – è stato assegnato sugli obiettivi di un piano (2016-2018) considerato “insoddisfacente”. Inoltre, non sono stati minimamente specificati – neppure in maniera orientativa – né i dati quantitativi degli obiettivi né i criteri di calibrazione dell’eventuale premio”.