Una risposta pacata nei toni, ma netta nella sostanza. Così Telecom Italia ha risposta questa sera con una nota alle accuse mosse ieri da Vivendi (20,14% delle azioni ordinarie) di avere proposto un concambio non congruo tra azioni di risparmio ed ordinarie all’assemblea che martedì dovrà approvare l’operazione. In una nota, la società guidata da Giuseppe Recchi e Marco Patuano ricorda che l’operazione è stata proposta dal cda nell’interesse “di tutta la società e di tutti i suoi azionisti, ordinari e di risparmio”.
Inoltre, le condizioni del concambio, “note dal 4 novembre scorso” sono state determinate “col supporto di advisor come Citi ed Equita (di gradimento anche dei consiglieri indipendenti)”, e “risultano comparabili a quelle dei numerosi e recenti precedenti”.
In risposta alle accuse di Vivendi di non essere stata consultata in qualità di azionista di maggioranza relativa, si ribatte che “la Società ha scrupolosamente adempiuto ai propri obblighi informativi verso la generalità degli stakeholders”.
“Il Consiglio – spiega la nota di Telecom – ha ritenuto di formalizzare la proposta di conversione, già oggetto di studio nei mesi passati, in un momento di mercato che appariva particolarmente favorevole. La proposta di conversione, da tempo sollecitata dal mercato, ha incontrato un vasto apprezzamento da parte degli analisti finanziari, come confermato dall’andamento dei titoli in Borsa”.
“Nel proporre questa decisione – si aggiunge – la Società ha scrupolosamente adempiuto ai propri obblighi informativi verso la generalità degli stakeholders con la pubblicazione della documentazione richiesta dalla vigente disciplina”.
“Telecom Italia – conclude la nota – nella certezza di aver agito, in questa come in ogni altra occasione, nel pieno interesse del proprio azionariato, rimette come per legge alla valutazione delle Assemblee competenti la decisione di dar corso alla proposta operazione di conversione”.