ll dossier Metroweb è stato portato all’attenzione di Vivendi, primo socio di Telecom Italia, dal presidente di Cdp, Claudio Costamagna, volato nei giorni scorsi a Parigi. Lo scrive Il Sole 24 Ore spiegando che si saprà la settimana prossima, in occasione della riunione del board di Telecom Italia, se ci sono le condizioni per riaprire la partita su Metroweb. Ma non sarà certo Vivendi a ostacolare un progetto che, se andra’ a buon fine, sarà in grado di creare valore per il gruppo telefonico, scrive il giornale.
La possibilità di riaprire il dossier Metroweb sarebbe stata affrontata dal cda di Telecom Italia già il 25 settembre scorso nel board che si è tenuto a Rio de Janeiro. Come spiega Il Messaggero in quell’occasione ci sarebbe stata un’informativa sull’email ricevuta 4 giorni prima dai vertici dei due soci di Metroweb con la quale si proponeva una ripresa del negoziato per realizzare la banda larga in varie città italiane. E il cda, prima di accettare la proposta di far rinascere la trattativa, prosegue il giornale, ha affidato al team del cfo, Piergiorgio Peluso, lo svolgimento di un’analisi nella quale mettere a fuoco i cambiamenti intervenuti in questi sei mesi e presentare i risultati al prossimo board di venerdi’ 16 a Milano.
Il piano sarebbe partito da una posizione paritaria tra le parti (40% Telecom Italia, 40% Fsi e F2i e 20% all’incumbent con diritti di voto sterilizzati). Il tutto a fronte di un investimento di 500 milioni. Su queste basi, i vertici di Fsi e F2i propongono di ridar vita al negoziato, dando da subito la disponibilità sugli assetti azionari cominciando da una coabitazione anche se porrebbero alcuni paletti di natura tecnica: gestione dei clienti e delle offerte.