TELECOM ITALIA

Telecom, scorporo: per Gorno Tempini il “primo passo spetta all’azienda”

L’amministratore delegato della Cdp: “Ci sono una serie di decisioni da prendere che toccano alla società: noi siamo interessati”. Maurizio Gasparri (Pdl): “Scelte strategiche sul network Tlc non più rinviabili”

Pubblicato il 06 Mag 2013

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Sullo scorporo della rete di Tlc di Telecom Italia il primo passo spetta alla società. Lo ha detto l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, a margine dell’incontro annuale della Consob con il mercato, tenutosi oggi a Milano. Sulla separazione della rete “il primo passo spetta a Telecom – ha spiegato Gorno Tempini – c’è una serie di decisioni che spetta alla società, se procedere a uno scorporo della rete o a una sua societarizzazione”. L’ad della Cdp ha ribadito che “noi siamo interessati. Ma il primo passo è mettere la rete in una società. Parlare di quote o risorse è prematuro”.

Sulla questione dello scorporo interviene oggi il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Pdl): “Sulla rete di telecomunicazioni registriamo anche oggi l’interesse della Cassa depositi e prestiti a partecipare ad una possibile futura società – scrive Gasparri in una nota – La Cassa, insieme ad altri investitori, potrebbe assumere un ruolo importante”. “In questa apposita società – aggiunge Gasparri – la Telecom potrebbe controllare una quota pari al valore della rete. Gli altri azionisti avrebbero un ruolo in base agli investimenti fatti. Certamente il primo passo spetta alla Telecom che intanto si prepara al possibile ingresso di nuovi azionisti. Si tratta in ogni caso di prendere decisioni strategiche per la rete di tlc non più rinviabili. Il tema è molto importante e riflessioni sia in ambito istituzionale che parlamentare sono necessarie”.

Nei giorni scorsi, in vista del cda di Telecom Italia in programma dopo domani, si sono intensificati i rapporti tra Telecom Italia e Cassa Depositi e Prestiti per un eventuale scorporo della rete. Secondo MF-Dowjones, in questi giorni i tecnici di Telecom starebbero definendo il perimetro “fisico” di cosa dovrebbe essere conferito alla realtà scorporata. Indiscrezioni di stampa riportano poi l’ipotesi secondo cui Telecom starebbe studiando una newco in cui conferire la rete e 10 miliaradi di euro di debiti, per poi venderne il 30% alla Cdp per 2 miliardi.

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