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Telecom-Sky ai ferri corti, è scontro sul numero di abbonati “in fibra”

La telco chiede di rivedere le condizioni dell’accordo siglato nel 2014. La replica del broadcaster: l’intesa va rispettata. Le parti potrebbero trovare una soluzione prima di doversi affrontare in aula

Pubblicato il 17 Ago 2016

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Se non si troverà una soluzione di compromesso che soddisfi entrambe le parti Sky e Telecom sono destinate a confrontarsi in un’aula di tribunale. La prima udienza sulla citazione in giudizio presentata a Milano dall’operatore tlc è per il momento, a meno che il giudice non decida di spostarla in avanti, fissata per il 5 dicembre. Telecom, ricostruisce MF, chiede ai giudici la revisione dell’accordo commerciale con la Pay Tv che consente agli abbonati Telecom di ricevere il segnale dell’emittente attraverso la rete ultrabroadband e in fibra della telco con un decoder ad hoc. L’intesa, siglata nel 2014, prevede tra l’altro un impegno da parte di Telecom a garantire ogni mese un livello minimo di 65mila clienti da gennaio 2015, che l’operatore non sarebbe riuscito a raggiungere.

Telecom si è così rivolta al tribunale di Milano per poter ottenere la revisione del patto, nato sotto il precedente Cda, e che entrerebbe così nel gruppo degli accordi che il nuovo management guidato da Flavio Cattaneo e sostenuto dal nuovo azionista di riferimento, Vivendi, sarebbe intenzionato a ridiscutere, giustificando la decisione anche portando come esempio l’accordo che Sky ha successivamente siglato con Fastweb, e che offrirebbe alla telco condizioni più favorevoli.

Ma da qui a dicembre non è escluso che le parti trovino l’occasione per sedersi attorno a un tavolo e cercare una soluzione condivisa, che eviti una battaglia legale che potrebbe diventare una grossa seccatura entrambi

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