STRATEGIE

Telecom studia il dossier IT: vendita o esternalizzazione?

Secondo Radiocor la compagnia starebbe studiando soluzioni adatte alla divisione che occupa 4.500 persone

Pubblicato il 26 Gen 2016

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Telecom Italia studia varie soluzioni per l’informatica del gruppo, allo scopo di recuperare la competitività del settore. Sul tavolo, secondo quanto risulta a Radiocor, ci sono varie opzioni: si va dalla vendita dell’Information Technology, che dà lavoro a 4.500 persone, all’ipotesi, su cui circolano rumor da diverse settimane, di esternalizzare una parte dei lavoratori per poi, in una seconda fase, cercare un partner azionario. Non si esclude neanche la strada di tenere l’informatica all’interno del gruppo, cercando comunque di recuperare efficienza e produttività, e dunque competitività, attraverso altre soluzioni che passano per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Il progetto di una vendita del settore informatico è ricorrente in Telecom Italia da vari anni.

Nel 2010, di fronte alla prospettiva di cedere SSC-Shared service center, la controllata al 100% che allora si occupava di parte dell’informatica, il management decise una riorganizzazione più ampia del settore. SSC fu riunita con la divisione IT. Precedentemente Telecom aveva anche avuto un contatto con Accenture per trattare sull’ipotesi di affidare SSC a un gestore esterno. Anche stavolta circolano rumor, che tuttavia non trovano conferma, dell’interesse di Accenture per l’informatica di Telecom. La decisione sull’informatica, al momento, sembra ancora aperta in Telecom Italia, compresa l’ipotesi che una soluzione arrivi dopo il nuovo piano industriale che l’azienda presentera’ il mese prossimo.

Intanto il 21 dicembre scorso, è saltato l’accordo tra azienda e sindacati sulla gestione di 200 esuberi dell’IT attraverso la solidarietà. Eccedenze che, secondo l’accordo firmato a settembre al ministero dello Sviluppo economico da Telecom e dai sindacati su 2.600 esuberi complessivi, si sarebbero dovute gestire con la solidarietà anche in questa divisione.

L’accordo al Mise non era stato firmato dalla Slc Cgil. A partire da inizio anno la solidarietà viene utilizzata nella maggior parte del gruppo Telecom. A dicembre scorso si è preso atto, invece, della bocciatura da parte della maggioranza delle Rsu presenti nell’IT sulla proposta dell’azienda per l’informatica descritta nell’intesa al Mise. In quell’occasione la Slc Cgil ha chiesto al gruppo Telecom “un ripensamento, considerando che il futuro assetto industriale dell’IT è strategico”.

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