Telecom potrebbe acquistare in quota in Metroweb Italia, mantenendosi comunque al di sotto del 50% per evitare problemi di Antitrust. E’ quanto si apprende da ambienti finanziari, mentre il gruppo non commenta le indiscrezioni. Le quote potrebbero essere rilevate da F2i, che controlla il 53,8% di Metroweb, mentre il Fondo Strategico Italiano, controllato dalla Cassa depositi e Prestiti (80,1% Ministero dell’Economia e 18,4% Fondazioni bancarie), controlla il 46,2%.
Per ora nessun contatto risulta esserci stato tra le società. Si tratterebbe allo stato di uno studio interno ma nessun passo concreto è stato fatto nella direzione di un ingresso in Metroweb da parte di Telecom.
Ma l’Ad di Metroweb Alberto Trondoli, interpellato da Reuters, dice che “dal punto di vista dell’efficienza del sistema di telecomunicazioni in Italia, sarebbe una soluzione auspicabile”.
“Per Telecom si tratta solo di un’ipotesi (l’ingresso nel capitale di Metroweb), che potrebbe consentire al gruppo di investire nella rete in fibra insieme alla Cassa e a F2i, evitando il complicato scorporo della rete in rame”, dice una fonte vicina alla vicenda. Negli ultimi anni l’ipotesi cui le parti hanno lavorato era conferire la rete Telecom a una newco, in cui sarebbero entrati diversi investitori, la Cdp in primo luogo, e che avrebbe realizzato la rete in fibra ottica. “La strategia di Telecom Italia sulla banda larga è molto complicata e stanno tentando di proteggere il valore delle attività in rame”, dice una terza fonte vicina alla vicenda. “Telecom potrebbe essere interessata, ma è molto prematuro”.
Lo sviluppo della rete in fibra ottica porterebbe infatti la rete in rame a perdere valore. “In ogni caso non se ne dovrebbe parlare prima che sia risolta la questione della governance”, dice la prima fonte.
Intanto F2i rafforza la fibra di Metroweb. Il cda della compagnia milanese ha varato un aumento di capitale di nominali di 356.402 euro con sovrapprezzo complessivo di 2,6 milioni mediante emissione di 517.777 nuove azioni.
La ricapitalizzazione – spiega Mf – è stata decisa dopo che il ceo Trondoli ha spiegato a cosa sarà necessaria ovvero all’operazione Ngn Olo’s che consiste nell’acquistare le rete in fibra dell’infrastruttura di un operatore alternativo (forse Fastweb), punto di partenza per comprare le reti Ngn di A2A e Iren, insieme ad altri asset poco utilizzati dalle PA.
Metroweb è pronta ad investire 4,5 miliardi per portare la fibra nelle maggiori 30 città italiane. L’idea è quella di esportare nel resto d’Italia il modello milanese. Entro il 2015 Genova, Torino, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, Udine, Trieste, Venezia, Reggio Emilia, Modena, Bologbna, Ancona, Pescara, Foggia, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Prato, Livorno, Firenze, Roma, Napoli, Salerno, Messina, Catania, e Palermo saranno cablare con accessi in fibra direttamente nelle case.