BILANCIO 2012

Telecom svaluta ma limita i danni

Il 2012 chiude con un rosso di 1,6 miliardi, più che dimezzato rispetto all’anno precedente. Ancora in calo i ricavi della Business Unit Domestic (-5,8%), compensati però dalla crescita di Brasile (+25,3%) e Argentina (+12,8%). Il debito scende a 28,2 miliardi. Bernabè: “Confermiamo investimenti nelle reti Ngn”

Pubblicato il 08 Mar 2013

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Telecom Italia ha chiuso il 2012 con una perdita netta consolidata di 1,6 miliardi di euro, rispetto ai 4,8 miliardi contabilizzati nel 2011, a causa di svalutazioni per circa 4 miliardi di euro a seguito delle operazioni Olivetti/Telecom Italia e dell’acquisizioni delle minorities di Tim. E’ solo “un impatto di natura contabile – assicura il presidente esecutivo Franco Bernabè – e non pregiudica il percorso di riduzione dell’indebitamento della societa”. Bernabè aggiunge però che “con il piano 2013-2015 confermiamo il nostro costante impegno negli investimenti dedicati alle reti di nuova generazione (Ngn), che ci consentirà di rafforzare il vantaggio competitivo nella sfida tecnologica del settore e il nostro posizionamento sul mercato”.

Il 2012 si è chiuso con un indebitamento superiore al target fissato: doveva scendere a 27,5 miliardi di euro ma si è fermato a 28,2 miliardi, in diminuzione di 2,140 milioni di euro rispetto al 2011. L’operating free cash flow è risultato pari a 6.470 milioni di euro, in aumento di 703 milioni di euro rispetto al 2011 (5.767 milioni di euro) “contribuendo positivamente alla riduzione dell’indebitamento finanziario netto”, sottolinea Telecom che è diminuito di 2.140 milioni di euro rispetto a fine 2011 a 28.274 milioni di euro. Per l’anno in corso l’azienda prevede di mantenere stabili i ricavi e di proseguire il percorso di abbattimento del debito sotto quota 27 miliardi di euro.

Senza l’impairment test e le svalutazioni “rese necessarie – sottolinea Bernabè – dal perdurare delle tensioni recessive e dalla difficile situazione macroeconomica internazionale” l’utile sarebbe stato pari a 2,4 miliardi di euro”. L’azienda conferma altresì nel piano 2013-2015 il costante impegno negli investimenti dedicati alle reti Ngn di nuova generazione.

Il Consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di 2 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 3,1 centesimi per le azioni di risparmio per un ammontare totale di 454,4 milioni di euro. Il dividendo è dimezzato rispetto all’anno scorso.

I ricavi si sono attestati a 29.503 milioni di euro, in calo dell’1,5% rispetto all’esercizio 2011 (29.957 milioni di euro). La riduzione di 454 milioni di euro, spiega la società, “è prevalentemente dovuta alla Business Unit Domestic e ad essa si contrappongono gli incrementi relativi alla Business Unit Argentina (+564 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (+134 milioni di euro)“. La Business Unit Domestic ha generato ricavi per 17,884 miliardi di euro, pari al 60,6% del fatturato complessivo, in calo del 5,8% rispetto al 2011. Il peso del business in Italia è diminuito del 2,8% rispetto all’anno scorso. Cresce invece il fatturato del Sud America: I ricavi generati in Brasile sono pari a 7,477, pari al 25,3% del fatturato complessivo a livello di gruppo, in aumento del 9,8% rispetto al 2011. L’Argentina ha generato ricavi per 3,784 miliardi di euro, pari al 12,8% del fatturato globale, in aumento del 19,8% rispetto al 2011.

L’Ebitda è sceso del 4,3% a a 11.645 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 39,5% (40,6% nell’esercizio 2011). In termini organici l’Ebitda è sceso di 246 milioni di euro (-2%) L’Ebit è diminuito di 680 milioni di euro a 1.926 milioni di euro per “gli effetti delle svalutazioni derivanti dal processo di impairment per complessivi 4,4 miliardi di euro (7,4 miliardi di euro nel 2011)”. L’Ebit organico si è attestato a 6.504 milioni di euro, in calo di 157 milioni di euro rispetto al 2011 (-2,4%), con un’incidenza sui ricavi del 22% (22,7% nell’esercizio 2011). Anche il risultato operativo, che senza le partite straordinarie sarebbe stato di 6,2 miliardi, con gli effetti delle svalutazioni si riduce a 1,9 miliardi.

Telecom propone ai dipendenti un piano di azionariato, come già aveva fatto nel 2010. Il piano consiste, si legge in una nota, nell’offerta di sottoscrizione di massime 54 milioni di azioni a sconto (10% rispetto al prezzo di mercato) e comunque non al di sotto del valore nominale. A servizio del piano, si legge in una nota, verrà chiesto all’assemblea di attribuire al cda le deleghe per un aumento di capitale da 39,6 milioni di euro in parte a pagamento e in parte a titolo gratuito mediante assegnazione di utili o riserve di utili. Il cda ha invece deciso “alla luce dell’attuale congiuntura” di sospendere per l’esercizio 2013 il lancio di un nuovo piano di Long Term Incentive destinato ai manager.

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