Telecom Italia tratterà con LetterOne, il fondo del miliardiario russo, Mikhail Fridman, pronto a mettere sul piatto 4 miliardi di dollari per la fusione Tim Brasil-Oi, solo a patto che di detenere il 51% della nuova società che avrà origine dall’operazione. E’ quanto indicato da Bloomberg, che cita fonti vicine al deal. Giovedì scorso Marco Patuano, Ad di Telecom Italia, aveva dichiarato che il gruppo non era stato interpellato da Oi e LetterOne. Il manager aveva anche auspicato una maggiore chiarezza delle regole nel comparto di tlc prima di un processo di consolidamento del settore.
La scorsa settimana Oi, dopo aver valutato la proposta della società di Mikhail Fridman, circa una possibile operazione di integrazione con Tim Brasil, ha inviato una controproposta chiedendo una trattativa in esclusiva per sette mesi a partire dal 23 ottobre “in relazione ad aggregazioni tra aziende o attività di tlc in Brasile”. LetterOne ha accettato tutti i termini della controproposta.
Se l’operazione si concretizzerà, spiegava Oi, “si prevede una riduzione dell’indebitamento, un player più robusto, verrebbero generate importanti sinergie ed economie di scala, creando valore per tutti gli azionisti”. “Un potenziale unione di Oi con Tim Participacoes – prosegue ancora la nota – porterà alla creazione di un operatore più completo e ben posizionato, capace di competere con player globali già presenti nel Paese. I consumatori beneficeranno del conseguente rafforzamento della società”.
Letter One è una società di investimento fondata e presieduta dal miliardario russo Mikhail Fridman, tra i proprietari – attraverso Alfa Group – anche di Alfa Bank, la prima banca privata russa. Il gruppo dispone di partecipazioni nei settori dell’energia, delle tecnologie e delle telecomunicazioni, inclusa una quota in Vimpelcom, proprietaria di Wind. Fridman è accreditato da Forbes di un patrimonio personale di 14,6 miliardi di dollari che ne fanno il secondo russo più ricco al mondo.