Riflettori puntati sul Sudamerica per Telecom Italia. La riconferma di Dilma Rousseff alla presidenza del Brasile riapre i giochi su Tim Brasil, controllata di Telecom Italia. Con la vittoria della candidata di sinistra, spiega Milano Finanza, il mercato ora si aspetta un’ulteriore manovra per sostenere l’economia, anche in barba al rispetto degli obiettivi di rigore prefissati. Il che, secondo alcuni analisti, si potrebbe tradurre in una strategia aggressiva di Oi, che in questo scenario potrebbe essere predatore e non preda mettendo Tim Brasil nel mirino. Se così fosse è probabile che l’operazione vedrebbe il coinvolgimento di qualche altro grande gruppo brasiliano, come per esempio Claro (che fa capo ad America Movil di Carlos Slim), che da tempo ha inserito fra i suoi target la controllata di Telecom Italia.
Sotto il profilo finanziario, l’unica cosa certa al momento è che sia Tim Participacoes (la holding che controlla Tim Brasil) sia Oi hanno dato mandato a due advisor, rispettivamente Bradesco e Btg Pactual, di valutare eventuali operazioni straordinari.
Intanto Telecom Italia ha firmato gli accordi e venduto a Fintech la controllata Telecom Argentina per 960 milioni di dollari. Venerdì è stata accettata la proposta del gruppo Fintech di modificare il contratto in vigore, firmato il 13 novembre 2013, per l’acquisizione dell’intera partecipazione in Telecom Argentina, detenuta da Telecom Italia e Telecom Italia International attraverso Sofora Telecomunicaciones e Nortel Inversora. I 960 milioni, di cui già versati 113,7 saranno pagati in più tranche e con garanzie.
Dei 960 milioni, a partire da novembre 2013 sono stati già ricevuti 113,7 milioni di dollari; un’ulteriore tranche di 215,7 milioni di dollari – si legge in una nota di Telecom – sarà pagata alla prima data di esecuzione dell’accordo modificato, entro fine ottobre. Ulteriori 550,6 milioni di dollari saranno pagati quale prezzo per la vendita della partecipazione di controllo pari al 51% di Sofora nei due anni e mezzo successivi, subordinatamente ad approvazione dell’autorità regolatoria argentina.
Gli adempimenti di Fintech saranno garantiti da un pegno di un titolo collaterale del valore di 600,6 milioni di dollari emesso da Telecom e sottoscritto dalla stessa Fintech. I proventi della sottoscrizione del prestito obbligazionario di 600,6 milioni di dollari andranno a migliorare la liquidità del gruppo Telecom Italia, senza modificarne la posizione finanziaria netta.