Nelle informazioni che gli operatori di telefonia mobile forniscono agli utenti al momento di stipulare un contratto soltanto tre su 11 hanno ottenuto un punteggio di quattro stelle: Poste voce, Fastweb e Ho Mobile. Tutti gli altri evidenziano carenze rispetto alla trasparenza. E’ quanto si evince da una recente analisi realizzata da Altroconsumo, che ha preso in considerazione per stilare la classifica i dati acquisiti in 160 punti vendita nelle città di Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo. L’indagina va ad aggiungere a quella realizzata soltanto poche settimane fa e dedicata alla trasparenza delle procedure per il cambio di operatore. Tra costi extra, vincoli contrattuali e penali indebite soltanto il 6% dei negozianti – che si tratti di store ufficiali o rivenditori plurimarca, fornisce spontaneamente dettagli sui costi extra-soglia. Inoltre nel 92% dei casi il negoziante non chiede informazioni sul profilo di consumo del cliente prima di proporgli un piano tariffario, e nel 50% dei casi si ricevono risposte sbagliate – o nessuna risposta – se si chiedono informazioni sulle penali per recesso anticipato. Un negoziante su quattro, inoltre, non specifica il nome dell’offerta che propone al cliente.
Quanto ai costi extra-soglia, in testa tra i virtuosi ci sono le compagnie che hanno le offerte più semplici, come Coop Voce, Fastweb e Ho Mobile, mentre per le offerte complesse è difficile per gli utenti ottenere trasparenza su quanto costino i giga di traffico in più nel caso in cui quelli inclusi nel pacchetto mensile si esauriscano, o sul costo di eventuali sms o minuti aggiuntivi. “Le informazioni sui costi extra-soglia – spiega Altroconsumo – arrivano quasi sempre dietro espressa domanda: solo il 6% dei venditori le menziona in modo spontaneo”.
L’associazione ha inoltre voluto verificare quali siano i problemi più frequenti dopo la sottoscrizione di un contratto, e per questo ha attivato 55 sim, una per operatore in ogni città presa in considerazione dalla ricerca. “Valutati negativamente – spiega Altroconsumo – gli operatori che per il pagamento richiedano obbligatoriamente il codice Iban o il numero di carta di credito, perché così facendo impongono limitazioni nelle possibilità di pagamento. In alcuni casi nessuna documentazione contrattuale è stata consegnata, comportamento grave perché i consumatori devono essere sempre messi a conoscenza delle condizioni contrattuali realmente applicate, per poter far valere i propri diritti”.
“Secondo l’indagine diffusa oggi da Altroconsumo sulla trasparenza degli operatori per la telefonia mobile, Fastweb grazie alle politiche volte alla chiarezza e alla semplicità conquista il podio nella speciale classifica stilata dall’associazione dei consumatori – afferma Roberto Chieppa, Chief Marketing & Customer Experience Officer di Fastweb – Siamo orgogliosi di questo ulteriore riconoscimento che premia il nostro impegno quotidiano nei confronti dei consumatori e che ci spinge a proseguire sulla strada della massima trasparenza e chiarezza delle nostre offerte di telefonia mobile, dalle quali abbiamo eliminato già da tempo, così come sul fisso, tutti i cosiddetti costi nascosti, i vincoli di durata contrattuale e le penali per recesso anticipato”.