Le rimodulazioni tariffarie sono diventate una vera e propria costante del settore della telefonia mobile in Italia. Il numero di offerte che, periodicamente, sono oggetto di incrementi del canone mensile è in aumento. Questa pratica, contro cui i consumatori hanno poche armi con cui difendersi, comporta un incremento, a volte sensibile, della spesa media per il proprio smartphone.
La conferma arriva dal nuovo Osservatorio di SosTariffe.it che, analizzando le rimodulazioni tariffarie annunciate negli ultimi due anni dagli operatori del settore di telefonia mobile, ha rilevato aumenti costanti dei costi, dovuti alle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali.
Rimodulazioni tariffarie: in due anni aumentano del +7.5%
Le rimodulazioni tariffarie, negli ultimi due anni, sono più care, in media, del 7.5%: i canoni delle offerte, infatti, sono stati oggetto nel 2018 di una variazione media mensile di 1,74 euro e di 1,87 euro nel 2019.
Lo studio di SosTariffe.it ha preso in esame alcune delle principali offerte per smartphone (con un bundle di minuti, Sms e Gb inclusi ogni mese) disponibili sul mercato di telefonia mobile italiano e attivate nel 2017. Successivamente, è stato valutato l’impatto sul canone mensile delle rimodulazioni tariffarie annunciate dagli operatori che commercializzava le offerte considerate dall’indagine.
Nel corso del 2018, come detto, le tariffe di telefonia mobile hanno registrato un incremento medio di 1,74 euro al mese. Il rincaro mensile si traduce in un aumento della spesa annuale per il proprio smartphone pari a 20,88 euro.
Le rimodulazioni imposte nel corso del 2019, invece, hanno comportato un incremento del canone mensile di 1,87 euro. Tale rincaro equivale a un aumento della spesa annuale di 22,44 euro che, per i “vecchi clienti” che hanno attivato una tariffa nel 2017, va a sommarsi al rincaro annuale legato alle rimodulazioni del 2018. Secondo SosTariffe.it, complessivamente, gli utenti con offerte mobile attive dal 2017 si sono ritrovati a pagare 43,32 euro in più rispetto alla spesa preventivata alla sottoscrizione della tariffa.
Per risparmiare è possibile cambiare provider (in caso di rimodulazioni gli operatori non possono applicare penali o costi di passaggio), individuando la promozione su misura per le proprie esigenze di consumo prima che i rincari sortiscano il loro effetto.