Non conosce soste l’espansione di Telefonica Brasil sul mercato
della banda larga del Paese sud-americano. La telco ha guadagnato
363mila nuovi abbonati nella prima metà del 2010 e vanta ormai 3
milioni di clienti per il suo servizio broadband commercializzato
col marchio “Speedy”. Si tratta di una crescita del 14%
rispetto a fine 2009. Da gennaio al 15 luglio, Telefonica Brasil ha
installato un accesso alla banda larga ogni 5 secondi.
Si tratta del miglior primo semestre mai registrato dall’azienda,
si legge in un comunicato, in termini di acquisto di nuovi clienti
da quando esiste il servizio internet su banda larga Speedy, ovvero
dal dicembre del 1999. Telefonica Brasil sostiene anche di aver
guadagnato nel 2010 il doppio di nuovi utenti rispetto al
principale concorrente NetServicos.
“Speedy, al di là del successo commerciale, si è rivelato un
importante strumento per l’universalizzazione della banda larga,
essendo ormai disponibile in tutti i 622 municipi dell’area di
concessione nella regione di San Paolo”, nota Antonio Carlos
Valente, presidente di Telefonica Brasil. Un successo, aggiunge
l’Ad Mariano de Beer, che si lega all’alta qualità del
servizio, divenuto sempre più veloce, ma venduto a prezzi sempre
più convenienti. Attualmente Speedy raggiunge il 23% delle 13
milioni di case nella regione di San Paolo. E da agosto la banda
larga di Telefonica Brasil diventerà ancora più competitiva
perché il servizio a 2 Mbps costerà 39 real al mese, l’11% in
meno rispetto a oggi.
E’ noto che il mercato brasiliano della banda larga, e della
telefonia fissa in genere, rappresenta un business importante per
l’operatore spagnolo, e un’area di crescita su cui punta
aggressivamente. All’inizio di questo mese, Telefonica ha
annunciato non solo un investimento di 519 milioni di dollari per
espandere la sua rete broadband in Brasile e la capacità di
erogare servizi, ma anche una spesa di ben 2,78 miliardi per
aggiornare la sua infrastruttura di rete fissa e mobile nella
nazione sud-americana. Non stupisce che abbia tenuto duro nel testa
a testa con Portugal Telecom per il controllo di Vivo, riuscendo
finalmente, come riporta oggi anche il sito del Corriere delle
comunicazioni, a spuntarla.