Telefonica Brasil, che controlla l’operatore mobile Vivo, ha chiuso il secondo trimestre con utili netti in calo del 16% a 914 milioni di reais (411 milioni di dollari), leggermente al di sotto rispetto al consensus espresso da cinque analisti interpellati dalla Reuters. L’Ebitda ha registrato un calo del 17% a 2,576 miliardi di reais (1,15 miliardi di dollari), leggermente al di sotto del consensus. I ricavi hanno raggiunto quota 8,491 miliardi di reais (3,8 miliardi di dollari), in aumento del 3% rispetto a 8,24 miliardi (3,69 miliardi di dollari) dello stesso periodo del 2012.
Il numero di accessi complessivi è cresciuto dello 0,3% a 91,1 milioni, di cui 76,2 milioni nel business mobile e 14,9 milioni nel fisso; Gli accessi voce sul fisso sono cresciuti del 13mila unità rispetto al primo trimestre, il primo incremento dal terzo trimestre del 2010; la crescita dei servizi boradband fissi è quadruplicato rispetto al primo trimestre dell’anno.
Gli accessi a servizi televisivi è aumentato del 4,1% rispetto al primo trimestre.
L’Arpu nel mobile è cresciuto del 4,1% su base annua, con una crescita del 23% dell’Arpu derivante da servizi dati.
Nei giorni scorsi è emersa la voce di un possible spezzatino di Tim Brasil, la controllata carioca di Telecom Italia, in Telefonica, per effetto del possibile riassetto di Telco e del passaggio di Telefonica a primo azionista di Telecom. Ma ostacoli regolatori di Antitrust impedirebbero lo spezzatino di Tim Brasil in Telefonica Brasil, che appunto controlla già Vivo.