Telefonica potrebbe cedere la quota detenuta nella compagnia italiana a Btg Pactual, fondo con grandi disponibilità di liquidità che di recente è balzato agli onori delle cronache finanziarie italiane per il suo ingresso in forze nel Monte dei Paschi di Siena attraverso la Fondazione Mps e, secondo attendibili indiscrezioni, anche in Carige. Lo rivelano indiscrezioni di stampa. Gli esperti di Equita Sim segnalano che entro la fine dell’anno 2014, la società spagnola dovrebbe entrare in possesso del 14,6% circa diretto in Telecom Italia (azioni ordinarie). Non è da escludere – proseguono gli analisti – che alla luce delle “litigations” fra Telefonica e il Cade, l’azienda possa trovare negozialmente opportuno limare la quota in Telecom Italia. Il fatto che gli ex soci Telco siano tutti potenzialmente cedenti, anche solo parzialmente, delle quote in Telecom può essere considerata una minaccia sul titolo nel breve. A detta degli analisti, comunque, prevale l’opportunità offerta dall’eventuale polverizzazione dell’azionariato, in un periodo di intenso consolidamento del settore e alla vigilia di un tenue miglioramento dei fondamentali della società.
Lo scorso novembre il Cade ha inflitto una multa di 15 milioni di reais (circa 5 milioni di euro) a Telefonica per aver aumentato la partecipazione in Telecom Italia, ritenendolo in contrasto con gli accordi del 2010 che prevedevano la separazione delle due società concorrenti sul mercato brasiliano della telefonia mobile.
Secondo l’Antitrust carioca, Telefonica deve ridurre la sua influenza sul mercato telefonico brasiliano o uscendo dalle partecipazioni dirette e indirette in Tim Participacoes (Tim Brasil) o trovando un nuovo partner per la controllata Vivo. Nel 2010, al momento dell’acquisto della partecipazione in Telecom, Telefonica si era impegnata a non entrare nella gestione di Tim Brasil e a non aumentare la propria quota nella sua controllante. Assieme Tim Brasil e Vivo controllano oltre la metà del mercato della telefonia mobile nel Paese sudamericano.
La decisione è stata poi confermata il 5 giugno con la bocciatura del ricorso di Telefonica con la quale il Cade ha confermato la sua imposizione all’operatore telefonico spagnolo di diluirsi sul mercato”.