Telefonica ha finalizzato la cessione del 4,56% della sua partecipazione in China Unicom alla casa madre, Unicom Parent, per circa 1,14 miliardi di euro. L’operazione era già stata annunciata lo scorso 10 giugno, quando i vertici di Telefonica avevano spiegato che la vendita era finalizzata a incrementare la flessibilità finanziaria del gruppo spagnolo di tlc, che incasserà 1,13 miliardi di euro. Telefonica resterà ad ogni modo un socio significativo di China Unicom, con una quota del 5,01%, mantenendo in questo modo il suo impegno strategico in Cina.
Ma le operazioni di cessione- e quindi di incrmento della flessibilità – riguardano anche l’Europa, dove il gruppo cerca acquirenti per la sua unità call center. La compagnia di telecomunicazioni spagnola sta infatti dismettendo alcuni business non core per fare cassa in modo da sanare un debito che si aggira intorno ai 57 miliardi di euro; in particolare per Atento Inversiones & Teleservicios chiederebbe circa 850 milioni di euro. La divisione call center l’anno scorso ha generato fatturato per 1,8 miliardi di euro su un totale di gruppo di 62,8 miliardi. Tra i potenziali acquirenti ci sarebbe Bain Capital Partner. Telefonica aveva già tentato di vendere Atento nel 2007.
Secondo gli analisti “questa vendita aiuterà l’azienda a portare avanti i suoi piani e soprattutto a rassicurare le istituzioni sulla volontà di Telefonica di conservare un giudizio di investment grade”.
Stando a quanto riporta la stampa spagnola, però, la vendita dei call center sarebbe una “freccia spuntata” nelle mani di Telefonica dato che la società, per proseguire l’azione di risanamento, dovrebbe incassare circa 7-8 miliardi l’anno da qui al 2015 solo per gestire gli interessi del debito. In questo senso gli 850 milioni sarebbero una goccia nel mare. Ecco perché l’operatore, insieme alla cessione di Atento, sta lavorando all’ipo della divisione tedesca e di alcuni asset in America Latina.