Telefonica contro la fusione Telecom-3 Italia. Lo scrive Il Messaggero secondo cui anche ieri il comitato di “saggi” si è riunito per l’ultima volta prima del Cda di domani, decidendo di non fare alcuna proposta concreta rispetto a una eventuale raccomandazione, o meno, della fusione con 3 Italia.
Secondo il quotidiano romano la decisione è stata presa per non aggravare la spaccatura con Julio Linares. Il manager di Telefonica ritiene che l’operazione con i cinesi metterebbe a rischio il controllo della rete mobile, altro asset strategico per TI.
I saggi avrebbero optato per una situazione diplomatica anche perché non ci sono dati finanziari certi sulla controparte. 3 Italia approva infatti i conti entro il 30 giugno 2012, perciò si sarebbe potuta ricostruire la situazione patrimoniale proforma sulla base delle informazioni comunicate a Telecom da Goldman Sachs.
Per questo, dovrebbero essere Credit Suisse per il comitato, Rothschild e Cmc Capital per il cda a illustrare il risultato dell’istruttoria confezionata da cui emergerebbe una forte divaricazione sul valore delle sinergie potenziali prodotte dalla fusione: oltre 1 miliardo, secondo la proiezione fatte da Goldman, meno di 500 milioni secondo le ipotesi dei consulenti dell’incumbent. E il balletto dei numeri dipenderebbe da dove allocare i risparmi rispetto alle torri, alla parte commerciale, ai punti vendita e alle tecnologie. Per tutte queste ragioni la palla verrà messa sul tavolo dei consiglieri che rappresentano i principali azionisti.
Oggi Telecom ha aperto al rialzo a +1,02% per arrivare fino all’1,89% a metà seduta e chiudere +0,94%. “Il tema principale che sostiene il titolo è lo spin-off della rete che è destinato ad aumentare il valore dello stesso. I rumors di stampa riguardo l’ostacolo di Telefonica non sono certamente positivi, ma per ora passano in secondo piano. L’attesa è concentrata sul board di domani”, ha commentato un esperto contattato da MF-Dowjones, ricordando che ieri il titolo ha perso il 2,8%.
Intanto il gruppo ha deciso di mettere in vendita la sede storica che affaccia su Piazza Affari a Milano: sui principali quotidiani è stato pubblicato un “invito a manifestare interesse” entro due settimane. Si tratta dello stabile già in parte ceduto – l’ala che guarda il palazzo della Borsa – negli anni scorsi al fondo Tishman: ora viene messa in vendita la parte con ingresso da via Negri, ma chi acquista deve impegnarsi a lasciare in locazione nello stabile la stessa Telecom, che quindi non cambierà sede. Da diversi anni il gruppo delle Tlc non effettuava importanti dismissioni immobiliari: seguirà la procedura l’agenzia Avalon.