La divisione spagnola va male, le azioni soffrono e Telefonica
corre ai ripari. La soluzione ideata è una nuova struttura
aziendale in cui la unit domestica viene incorporata nella
divisione Europa, mentre cambiano i direttori delle divisioni
regionali e nasce una nuova importante filiale dedicata al business
digitale.
Il Chief strategy officer Santiago Fernandez Valbuena, 53 anni,
assumerà la guida della unit America Latina da Jose Maria
Alvarez-Pallete, che invece passerà alla nuova, più ampia unit
europea che ora include anche le attività spagnole, come riferisce
Bloomberg.
Telefonica ha anche nominato Angel Vila, 47 anni, a capo delle
finanze e annunciato la creazione di una nuova divisione digitale
con sede a Londra che sarà guidata da Matthew Key, 48 anni (ex
direttore delle operazioni europee). La nuova web division, che si
chiamerà Telefonica Digital, includerà il sito di social
networking site Tuenti e Jajah, società di telefonia su Internet
con sede in California. Guillermo Ansaldo, ex capo della unit
spagnola, diventerà il capo delle global resources, nuova
divisione che servirà a garantire “la redditività e la
sostenibilità” di tutte le attività all’interno del
gruppo.
“Si tratta di una manovra da parte di Telefonica per potenziare
il suo brand globale e aumentare l’attenzione al business
digitale; al tempo stesso si cerca di arginare il peso negativo
della filiale spagnola”, commenta Francisco Salvador di Fga/Mg
Valores a Madrid. “Sia Valbuena che Pallete continueranno ad
essere manager di primo piano nell’azienda perché guideranno le
aree dove ci si attende la maggiore crescita”.
Il presidente e Ceo Cesar Alierta, 66 anni, conta infatti
sull’America Latina per portare nuovo business e aumentare le
revenues, mentre la Spagna, con un tasso di disoccupazione al 21%,
la crisi economica e la concorrenza di operatori low-cost, ha
attualmente un peso negativo.
Gli analisti della Royal Bank of Scotland pensano che la nuova
struttura di Telefonica possa aiutare a tagliare i costi
centralizzando il procurement e lo sviluppo delle nuove offerte,
sul modello di quanto già fatto da un’altra grande telco
europea, Bt Group.
Ma Robin Bienenstock, analista di Sanford C Bernstein a Londra, non
pensa che questi cambiamenti produrranno una veloce trasformazione
per Telefonica. “Non c’è una soluzione rapida ai problemi
strutturali del gruppo spagnolo”, sostiene.
Telefonica ha comunque ribadito di voler cercare la crescita nei
mercati in cui già opera in Europa e America Latina e di non
essere interessata a entrare negli Stati Uniti, come dichiarato dal
Chief operating officer Julio Linares.
“La riorganizzazione di Telefonica rappresenta il maggior
cambiamento strutturale dall’acquisizione di O2 – dice Dario
Talmesio, Principal Analyst at Informa Telecoms & Media –e noi la
consideriamo come una combinazione molto opportuna in termini di
efficientamento dei costi, armonizzazione a livello europeo e
sforzi per entrare in nuove aree di crescita”. E’ chiaro che
Telefonica “ha bisogno di migliorare l’assetto aziendale in
Europa, compresa la Spagna, in un’ottica continentale, visto che
in Europa telefonica è indietro rispetto ai concorrenti”, chiude
Talmesio.