Profitti più che raddoppiati per Telefonica – e la recente
acquisizione del pieno controllo dell’operatore mobile brasiliano
Vivo ha giocato un ruolo importante nel dare una spinta ai
risultati del colosso telecom spagnolo. L’utile netto del terzo
trimestre 2010 è infatti potuto salire a 5,06 miliardi di euro
anche grazie al fatto che la crescita delle entrate in America
Latina ha neutralizzato la debolezza delle attività in Spagna
(Telefonica Espana ha visto contrarsi le entrate del 3,8% nei primi
nove mesi dell’anno e del 4,6% nel terzo trimestre). Ciò non
toglie che gli analisti si attendessero qualcosa di più dal gruppo
di
Madrid (5,29 miliardi di euro), ma Telefonica ha detto che il
forte carico fiscale le ha impedito di raggiungere il target
previsto dal mercato.
“La crescita accelera a ritmi costanti trimestre dopo trimestre,
permettendo al gruppo di confermare gli obiettivi di breve e medio
termine, inclusi i pagamenti del dividendo”, assicura Telefonica.
“I nostri risultati sono stati influenzati, tra gli altri
fattori, dal valore creato dall’acquisizione del pieno controllo
di Vivo; ci siamo impegnati a pagare un dividendo di 1,40 euro per
share nel 2010 e un dividendo minimo di 1,75 euro per share nel
2012”.
A livello di gruppo, Telefonica ha registrato un aumento del 65,6%
dell’utile netto per un valore di 8,8 miliardi di euro nei primi
nove mesi del 2010, mentre la crescita delle revenues è stata del
6%, con un’accelerazione rispetto al primo semestre (+5,4%). I
ricavi consolidati ammontano a 44,2 miliardi di euro tra gennaio e
settembre. La diversificazione delle entrate si è rivelata una
strategia vincente: il 67% delle revenues di Telefonica è prodotto
fuori dalla Spagna. L’America Latina, che ha registrato una
crescita del fatturato del 10,7% nei primi nove mesi dell’anno,
rappresenta ormai il 42% del giro d’affari complessivo. In
Europa, la crescita è trainata da Gran Bretagna e Germania (+11,8%
anno su anno). L’Oibda (l'utile operativo prima di
ammortamenti e svalutazioni) consolidato è di 20,3 miliardi di
euro, in aumento del 22,5% nei primi nove mesi dell’anno e
addirittura del 65,3% nel terzo trimestre, un segnale, sottolinea
Telefonica, di “incrementata efficienza”.
Nonostante l’intensificarsi della concorrenza su tutti i mercati,
Telefónica è anche riuscita a catturare 4,1 milioni di nuovi
clienti tra luglio e settembre e conta oggi quasi 282 milioni di
accessi (+4,9% anno su anno). Continuano a crescere anche le
attività ad alto valore: alla fine di settembre Telefónica aveva
più clienti di banda larga mobile (19 milioni, +73,4% anno su
anno) che di banda larga fissa (16,7 milioni o +26,5% anno su
anno).
Telefonica ha anche fatto sapere di aver destinato agli
investimenti 7,2 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2010, tra
cui 1,38 miliardi per l’acquisto di spettro in Germania e 1,01
miliardi di euro per l’acquisto di spettro in Messico.
Quanto a Vivo, l’acquisizione della quota di Portugal Telecom si
è rivelata, se mai potevano esserci dubbi, una vera scommessa
vincente per Telefonica: l’operatore si conferma leader del
mercato brasiliano per accesso e revenues. I dati dell'Agenzia
nazionale di telecomunicazioni Anatel rivelano che il market share
di Vivo ha raggiunto il 30,1% a fine settembre 2010, con una
crescita dello 0,7% anno su anno, grazie al fatto che nel terzo
trimestre il carrier ha catturato il 27,4% dei nuovi abbonati. Vivo
gestiva 57,7 milioni di accessi alla fine di settembre 2010, in
crescita del 18,2% anno su anno. Le entrate sono arrivate a 2,8
miliardi di euro nei primi nove mesi del 2010, una crescita anno su
anno del 7,8%; nel terzo trimestre l'incremento è stato
particolarmente sostenuto (8,9% contro il +7,2% dei primi sei
mesi). L’aumento dell’Oibda nei primi nove mesi del 2010 ha
accelerato dell’8,4% anno su anno, pari a 888 milioni di euro e a
un margine del 31,2%. Il cash flow operativo di Vivo nei primi nove
mesi è di 569 milioni di euro, un miglioramento anno su anno del
22,3%.