La multinazionale saudita di telefonia mobile, Stc, sale al 9,97% del capitale sociale della compagnia spagnola Telefónica: presto avvierà trattative con la società per ottenere un posto nel suo consiglio di amministrazione.
Lo conferma una comunicazione inviata alla Securities and Exchange Commission (Sec) statunitense e riportata dai media iberici.
A novembre l’autorizzazione, poi il cambio di presidente
Stc, che finora deteneva direttamente il 4,9% di Telefónica, ha ottenuto lo scorso novembre l’autorizzazione governativa a controllare fino al 9,97% della multinazionale, di cui lo Stato è il principale azionista con il 10% tramite la Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (Sepi). Recentemente, un’iniziativa della Sepi sostenuta da altri azionisti ha sollevato l’ex presidente della compagnia José María Alvarez-Pallete, di cui ha preso il posto Marc Murtra. Nella sua comunicazione alla Commissione Nazionale del Mercato dei Valori, Telefónica ha giustificato il cambiamento con la necessità di adattare la presidenza alla “nuova struttura azionaria”.
Robles: “Telefonica cruciale per la difesa nazionale”
La ministra spagnola della Difesa, Margarita Robles, ha assicurato che qualsiasi operazione dell’operatore saudita Stc in Telefonica “sarà sempre effettuata nel rispetto della sicurezza nazionale”. “Ci sono un accordo e regole molto chiare per cui, in nessun caso, può essere intaccata la sicurezza nazionale”, ha spiegato Robles, sottolineando come Telefonica sia “la chiave dei servizi di comunicazione delle forze armate che influisce assolutamente sulla difesa nazionale”. La ministra ha ribadito che la sicurezza nazionale “è intoccabile” e che qualsiasi mossa della compagnia saudita sarà “sempre nel quadro del rispetto di questo accordo”.