Telefonica non ha intenzione, almeno per il momento, di modificare la quota detenuta in Telecom Italia attraverso Telco, di cui possiede il 66% (con diritti di voto congelati al 46%). “I soci Telco non hanno comunicato ancora niente, anche se qualcuno ha annunciato uscite. Noi stiamo bene così come siamo adesso, siamo soddisfatti, la partecipazione rimane la stessa” hanno dichiarato i vertici del gruppo spagnolo durante la conference call per la presentazione dei conti del primo trimestre. Le attese sono per uno scioglimento a giugno di Telco, la holding azionista con il 22,4% di Telecom Italia e che ha come soci italiani Generali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo.
Per quanto riguarda appunto il primo trimestre i conti sono sotto le attese: pesano il quadro macro-economico e la forte concorrenza sul mercato domestico, ma questo non ferma gli investimenti del gruppo guidato da Cesar Alierta. Nei primi tre mesi dell’anno in corso, il colosso telecom di Madrid ha registrato un utile netto in calo del 23,2% a 692 milioni di euro, a fronte di attese Reuters di 712 milioni, a causa del deprezzamento delle valute in America Latina, della contrazione dei ricavi in Spagna e Germania e della vendita, l’anno scorso, delle attività ceche. Un anno fa l’utile netto era di 902 milioni di euro.
In calo, del 14%, anche l’utile operativo (Oibda), pari a 3,93 miliardi, anche qui lievemente sotto le attese, mentre l’utile operativo ha subito una flessione dell’11% a 1,84 miliardi. I ricavi sono scesi del 13,5% a 12,2 miliardi, contro i 14,1 miliardi del primo trimestre 2013; da segnalare, in particolare, la flessione delle revenues dell’8,2% in Spagna e dell’8,8% in Germania.
Telefonica ha sottolineato però che le attività sottostanti sono solide e che gli utili presto beneficeranno dei recenti investimenti nella rete e nei prodotti. Il debito netto si attesta a 42,74 miliardi, già in linea con il target di fine anno di scendere sotto i 43 miliardi.
“Le nostre performance nel trimestre sono state in linea con gli obiettivi fissati per l’anno”, ha commentato il presidente Alierta. “I risultati del primo trimestre mostrano visibili progressi nella realizzazione della strategia annunciata per il 2014 e basata sull’ulteriore rafforzamento della differenziazione di prodotti e servizi. Stiamo facendo investimenti significativi, accelerando l’ammodernamento della nostra rete”.
In particolare, per contrastare la debolezza in Spagna, Telefonica sta investendo per espandere la sua rete in fibra ottica e ha quasi raddoppiato i clienti che usano i suoi servizi premium (sono oggi più di 700.000). Il gruppo di Alierta ha anche stretto in settimana un accordo per comprare la quota di maggioranza nella principale piattaforma di pay-Tv della Spagna, Digital Plus, guadagnando così il controllo di un servizio considerato chiave per attrarre nuovi utenti di servizi Internet di nuova generazione.
A livello generale, Telefonica continua comunque a pagare gli effetti della recessione economica in Europa che pesa sui consumi sia privati che aziendali, specialmente nei comparti della telefonia mobile e dei servizi a banda larga. In America Latina, regione su cui Telefonica ha puntato in maniera massiccia per compensare la debolezza in Europa, il gruppo spagnolo è stato colpito negli ultimi mesi dalle turbolenze valutarie scatenate dal forte deprezzamento del bolivar venezuelano e dalla svalutazione di altre divise locali come il real brasiliano.
Telefonica ha comunque messo in luce l’importanza della crescita degli investimenti effettuati soprattutto per ammodernare la rete che non hanno però influito sulla generazione di cassa, attestatasi nel trimestre a 339 milioni, in miglioramento di 796 milioni nell’arco di un anno. A tal proposito Alierta ha affermato che il gruppo spagnolo continua “a migliorare la flessibilità finanziaria, registrando il più forte flusso di cassa trimestrale degli ultimi tre anni, nonostante i maggiori investimenti, l’impatto negativo dei tassi di cambio e la cessione di attività. Questo ci ha permesso di registrare un ulteriore calo del debito netto, portando la riduzione totale a circa 16 miliardi di euro per gli ultimi sette trimestri”.
Il gruppo di Madrid ha confermato le guidance operative e finanziarie per il 2014, che prevedono una crescita dei ricavi, un margine Oibda stabile e un debito netto inferiore a 43 miliardi.