La crisi spagnola pesa sul business di Telefonica e spinge il
colosso telecom ad affondare sul piano licenziamenti. L'azienda
si sarebbe accordata con i sindacati nazionali per estendere il
programma di riduzione dello staff in Spagna fino a coinvolgere
8.500 persone, pari al 25% del suo personale, secondo quanto
riporta l’agenzia di stampa Reuters citando una fonte anonima.
“Giovedì verrà presentata una proposta formale al ministro del
Lavoro”, ha dichiarato la fonte.
Il piano di riduzione dei posti di lavoro che Telefonica aveva in
precedenza proposto (ad aprile) si fermava a circa 6.000
licenziamenti, pari al 20% della sua forza lavoro, ma a quanto pare
gli esuberi sarebbero molti di più. Ora i llicenziamenti, secondo
la nuova proposta, sarebbero “spalmati” nel corso di cinque
anni.
Come noto, il business domestico dell'ex incumbent risente
fortemente della concorrenza ma anche della crisi economica, che
rallenta il ritmo a cui l'azienda riesce a conquistare nuovi
clienti. Telefonica aveva anche fatto sapere ad aprile che i
dipendenti che resteranno al loro posto di lavoro dovranno
adattarsi a un clima di maggiore austerità, in cui sarà più
difficile ottenere aumenti sugli stipendi e i premi saranno
strettamente legati alla produttività, non all’andamento dei
prezzi al consumo.
La telco ha però chiarito che la maggior parte degli esuberi è
nelle attività wireline: Telefónica continua a credere nella
crescita nella banda larga mobile e nei servizi It e ha rassicurato
il mercato dichiarando che per il 2013 l’azienda sarà tornata in
piena salute.