Abusi che sono "intollerabili forme di violenza" per il
telemarketing o anche invasioni di fax promozionali che sono
un'altra "piaga d'Egitto". Lo dice il presidente
del Garante per la protezione dei dati personali Francesco
Pizzetti, nella sua relazione annuale al Parlamento annunciando che
presto arriveranno "sanzioni pesanti rispetto al telemarketing
fatto in violazione della nuova normativa".
Il presidente Pizzetti denuncia "una innovazione legislativa
che non ha incontrato il nostro favore – dice – ma alla quale ci
siamo dovuti adeguare, il legislatore ha modificato la normativa
che vietava di fare telefonate a contenuto commerciale senza un
preventivo consenso dell'abbonato. Oggi chiunque può ricevere
chiamare a fini di marketing e a sola difesa possibile è quella di
iscriversi ad un apposito registro delle opposizioni, sul cui
funzionamento anche il Garante è chiamato a vigilare".
Spiega Pizzetti che il garante per "evitare abusi e proteggere
i cittadini abbiamo precisato che le chiamate a fini di marketing
possono essere fatte solo previo confronto col registro, salvo che
il chiamante abbia preventivamente acquisito un esplicito consenso
e che il nuovo sistema non si applica alla propaganda
politica".
Ma i limiti sono molti e le proteste fioccano: da febbraio già
più del doppio di tutto il 2010. Anche perché continuano ad
essere disturbati anche coloro che si sono iscritti al registro. A
questo proposito il presidente critica il decreto sviluppo perchè
a suo avviso le misure contenute "comportano modifiche al
nostro codice che, nella forma attuale, sono per molti aspetti
inaccettabili".
Parisi (Asstel): Registro delle opposizioni, troppo presto per
bocciarlo
"Essendo passati solo pochi di mesi dall’entrata in vigore
del Registro delle opposizioni, avvenuta a febbraio di
quest’anno, chiediamo al Garante per la protezione dei dati
personali, di dare tempo al gestore del registro e alle aziende di
mandare a regime il nuovo sistema, prima di esprimere un giudizio
allarmato". Così Stefano Parisi, presidente di
Assotelecomunicazioni-Asstel, in merito al discorso di
presentazione della relazione annuale al Parlamento, tenuto oggi
dal presidente Francesco Pizzetti.
Gli operatori italiani di telecomunicazioni, continua la nota
diffusa da Asstel, sono ben consapevoli del disturbo arrecato ai
cittadini da una pratica di telemarketing non regolata e
aggressiva. A tale fine, in vista dell’entrata in vigore anche in
Italia del Registro delle Opposizioni, a dicembre 2010 Asstel ha
promosso un Codice di Autoregolamentazione per le attività di
telemarketing, che ha raccolto anche l’adesione di importanti
soggetti del settore energetico.
La nuova normativa, che ha allineato l’Italia alle disposizioni
della direttiva Ue sulla privacy, offre ai cittadini, a differenza
del passato, uno strumento certo e consapevole per tutelare la
propria sfera privata, consentendo loro di cancellare il proprio
nome dalle liste di chiamata.
Gli operatori non vogliono compromettere la propria reputazione sul
mercato con pratiche commerciali invadenti. D’altro canto
ritengono che l’informazione commerciale svolga un ruolo
fondamentale per accrescere la concorrenza e dare una corretta
informazione sui servizi e sui prezzi offerti.
Pur condividendo le preoccupazioni espresse dal Garante per il
malcontento dichiarato da alcuni abbonati sul funzionamento della
lista delle opposizioni gli operatori, da un lato, ricordano che il
numero delle segnalazioni è comunque esiguo rispetto alle chiamate
effettuate e agli abbonati in elenco e, dall’altro, sottolineano
che l’industria è fortemente impegnata, anche attraverso il
Comitato di Garanzia previsto dal Codice di Autoregolamentazione, a
contrastare i comportamenti non conformi e a superare le criticità
che un sistema complesso può inevitabilmente mostrare nella sua
fase iniziale.
A tal fine, il Comitato sta avviando un protocollo di intesa con la
Fondazione Bordoni (gestore del Registro) per realizzare un
monitoraggio costante del mercato allo scopo di migliorare il
telemarketing in Italia.