Saranno 4,3 milioni a fine 2010 le automobili in Europa che
contengono un device telematico a bordo, secondo l’ultimo studio
della società di ricerche svedese Berg Insight. La principale
applicazione che compare sulle auto europee è l’individuazione
dei veicoli rubati, ma sono molto usate anche quelle per le
chiamate automatiche di emergenza, per l’assistenza al conducente
e per i servizi assicurativi.
Le prospettive per i prossimi anni del mercato europeo della
telematica on-board sono positive, secondo Berg Insight; la crisi
dell’industria globale dell’automotive è sempre più alle
spalle. Anzi, la domanda aftermarket di soluzioni di tracciamento
dei veicoli sta tornando ai livelli precedenti alla crisi e il
segmento Oem mostra segnali di incremento dell’attività: diversi
programmi messi in attesa a fine 2008 sono stati recuperati ora che
i produttori di automobili puntano con maggior decisione sulle
strategie legate alla telematica on-board.
“Il tasso di penetrazione resta sotto il 2% del parco auto
totale, perciò il potenziale è enorme”, sottolinea Johan
Fagerberg, senior analyst di Berg Insight. Nuove norme e una
maggiore disponibilità dei servizi aiuta a far crescere la domanda
di soluzioni telematiche.
Tra le iniziative che spingono verso la diffusione della telematica
on-board in Europa, il progetto eCall ha già compiuto qualche
progresso e l’obiettivo di avere nel nostro continente auto che
automaticamente chiamano il 112 dopo un incidente potrebbe essere
raggiunto in un vicino futuro. “I principali standard tecnici
sono stati fissati ed è possibile che il progetto si concretizzi
per il 2014”, afferma Fagerberg. L’ostacolo da superare è la
resistenza di Francia e Uk, i principali membri dell’Ue che non
hanno ancora dato il loro sostegno all’iniziativa. Berg Insight
pensa che il nuovo sistema di sicurezza darà luogo a 15 milioni di
nuove auto telematiche l’anno portando il numero totale di utenti
attivi a 28,7 milioni nel 2015.