"L’incontro del 16 giugno al Ministero del Lavoro è
confermato e rappresenta per Teleperformance l’unica sede per
raggiungere un eventuale accordo sulla gestione degli esuberi.
L’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico del prossimo 21
giugno non rappresenta la sede per una soluzione della crisi di
Teleperformance Italia e di conseguenza la nostra partecipazione a
tale incontro non è per ora confermata”. Lo afferma il Ceo di
Teleperformance Italia Lucio Maria Apollonj Ghetti, in riferimento
alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal rappresentante
sindacale della Slc-Cgil.
"Il sindacato Cgil – aggiunge Apollonj Ghetti – sta
palesemente cercando di strumentalizzare la situazione di
Teleperformance Italia a fini politici, consapevole che le cause di
tali crisi sono da addebitare al fallimento del completamento del
processo di stabilizzazione, avviato per primo proprio dalla nostra
azienda, unica sul mercato ad averlo completato attraverso
l’assunzione di oltre 3mila operatori di call-center, compresi
quelli cosiddetti outbound: tale battaglia si ripercuote però solo
negativamente sui lavoratori, rischiando di non portare ad una
soluzione che salvaguardi i posti di lavoro".
Lo scorso 23 maggio si è tenuto il sit in dei lavoratori
Teleperformance, sindacati contrari alla delocalizzazione in
Albania del servizio che tra le altre cose gestisce il call center
di Alitalia e Sky Italia, A rischio circa 1.500 lavoratori nelle
sedi di Fiumicino, Roma e Taranto.