Marcia indietro sul progetto di VoIp a pagamento da parte di TeliaSonera, l’operatore svedese che a febbraio aveva lanciato un piano tariffario di 6 euro al mese per far pagare ai suoi clienti svedesi i servizi di telefonia via internet. Lo scrive l’agenzia MarketWatch. Il dietrofront dell’azienda è dovuto alla freddezza degli abbonati, riluttanti a pagare per un servizio fornito gratuitamente dagli Over the Top, in primis Skype (Microsoft) , ma anche Google (tramite Google Talk), Viber di Apple e la start up svedese Rebtel Networks.
L’esperimento di TeliaSonera non è andato a buon fine, anche se in Spagna le cose vanno diversamente, perché i suoi abbonati – la comunità svedese in Costa Brava è assai nutrita – già da tempo erano disposti a pagare un abbonamento mensile di 6 euro in cambio di 100 megabyte di chiamate VoIp, pari a 5 – 10 ore di conversazione, per parlare con parenti e amici in Svezia.
Al posto del VoIp a pagamento, TeliaSonera ha annunciato l’introduzione di tariffe più care per la trasmissione dati transfrontaliera.
Far pagare per il VoIp è un modo per i carrier di frenare l’emorragia di ricavi dovuta al declino dei servizi voce tradizionali. Un altro modo è quello di strozzare il traffico VoIp, facendo ostruzionismo. Il problema è che i clienti, come dimostra l’esperimento di TeliaSonera, non sono disposti a pagare tariffe extra per servizi che gli Ott forniscono gratis. Il rischio per gli operatori, introducendo tariffe a pagamento, è perdere abbonamenti.
Secondo stime della società di ricerca Visiongain, il 2012 sarà il punto di svolta per i ricavi voce tradizionali, visto che il VoIp continua a erodere fatturato alla telefonia tradizionale. Secondo Visiongain, nel 2012 i servizi VoIp “ruberanno” 65 miliardi di dollari di ricavi agli operatori tradizionali, trainati dalla crescente diffusione di smartphone e tablet. Secondo la società di analisi la resistenza dei carrier tradizionali alla diffusione del VoiP è controproducente, così come strozzare il servizio rischia di creare una migrazione di clienti verso operatori che non mettono i bastoni fra le ruote al servizio. L’approccio migliore, secondo la società di analisi, è quello di trovare strategie per entrare nel mercato del VoIp e accaparrarsi una fetta dei 65 miliardi di dollari in ballo.