I governi di Finlandia e Svezia non sono più gli azionisti di maggiornaza di TeliaSonera, dopo che il fondo di stato finlandese Solidium ha diluito la sua quota nell’operatore dal 13,7% all’11,7%. Solidium ha reso noto di aver venduto un pacchetto di 89 milioni di azioni al prezzo di 45,20 corone svedesi per azione., un’operazione da 451 milionoi di euro. La quota congiunta detentua dal governo finlandese e svedese in Telia Sonera è passata così dal 51,1% al 49,1%.
Solidium ha fatto sapere che il disimpegno da TeliaSonera è legato alla volontà di diversificare gli investimenti. Solidium ha inoltre collocato un bond da 600 milioni di euro in titoli TeliaSonera, che in caso di sottoscrizione totale abbatterà ulteriormente la sua quota.
L’analista di Swedbank Sven Skold ha detto che se da un lato la maggioranza di stato poteva essere un vantaggio per il rating del credito dell’operatore in tempi di turbolenza economica, dall’altro si tratta di un ostacolo per potenziali fusioni ed acquisizioni. “Diverse società di private equity potrebbero essere interessate ad acquisire TeliaSonera, l’ex incumbent potrebbe fare gola a molti”, ha detto l’analista, aggiungendo che però il governo svedese dovrà diminuire ulteriormente le sue quote per eliminare i residui ostacoli politici per un buyout. TeliaSonera è nata nel 2002 dalla fusione dei due ex monopolisti Telia (Svezia) e Sonera (Finlandia). Pur in assenza di rappresentanti del governo nel board, l’influenza della politica si è fatta sentire in questi anni. Nel 2010, ad esempio, il governo svedese che deteneva una quota del 37,4% impose il blocco dei bonus dei top manager.