STRATEGIE

Telkom, Maseko annuncia una maxi-ristrutturazione

Gli azionisti appoggiano il piano del ceo Maseko che prevede il taglio di un migliaio di manager e del 30% della forza lavoro. In programma anche un “restyling” delle strategie di business

Pubblicato il 10 Gen 2014

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La drastica cura dimagrante di Telkom scatena le ire dei dipendenti ma piace agli investitori. Il chief executive officer della telco sudafricana, Sipho Maseko, ha detto in un’intervista riportata da Bloomberg che il suo programma di riduzione di posti di lavoro e dei costi, arrivato fino all’abolizione delle bottigliette d’acqua gratis e dei pranzi di Natale aziendali, ha suscitato una vera rivolta tra i lavoratori di Telkom. Il piano è stato varato meno di un anno fa, non appena Maseko è salito alla guida della compagnia telefonica, e si avvale della consulenza degli esperti di Bain & Co., chiamati ad aiutare a rimettere in sesto i conti e rilanciare il business della più grande azienda della telefonia fissa dell’Africa.

Il piano messo a punto da Maseko con Bain prevede di mandare a casa 1.000 manager e di ridurre di quasi un terzo in cinque anni l’intero staff di Telkom, che conta oggi 21.000 dipendenti. Telkom è di proprietà del governo sud-africano per il 40% e per l’11% è della Public Investment Corp., società che gestisce le pensioni pubbliche.

“I miei dipendenti sono sul piede di guerra”, ha dichiarato Maseko. “Dicono che le mie proposte per tagliare i costi sono troppo aggressive”.

Telkom, che ha avuto cinque Ceo dal 2007, non riesce a far crescere le sue entrate perché i consumatori africani sempre più spesso rinunciano del tutto al servizio di telefonia fissa a favore di quella mobile. L’azienda, che ha sede centrale a Pretoria, sta trattando con i suoi concorrenti per condividere le infrastrutture della sua divisione wireless. Maseko ha indicato che i costi di gestione delle attività mobili sono enormi e con lo sharing delle infrastrutture si aspetta un risparmio almeno del 50%.

Telkom e Bain si sono accordate per collaborare a pochi giorni dall’insediamento di Maseko, il 1 aprile scorso. “Un buon piano però richiede mesi di programmazione, non giorni o settimane”, sottolinea Lee Manning, partner di Deloitte a Londra.

“L’impatto umano sarebbe enorme”, commenta il portavoce del sindacato africano Solidarity, Marius Croucamp. “Se si pensa che l’azienda vuole tagliare il 30% del personale e si calcolano le famiglie coinvolte, si arriva a quasi 35.000 persone private di un diretto sostegno economico”.

Nei documenti di Bain, Telkom viene descritta come gravemente “underperforming”; si indica che l’azienda ha bisogno di rivedere i suoi progetti per la banda larga, la sua strategia nel mobile e le sue spese di capitale. Le revenues di Telkom sono in effetti in calo dal 2009, conferma Bloomberg. Il piano di ristrutturazione, però, mentre preoccupa i dipendenti, sembra soddisfare gli azionisti: il titolo Telkom è più che raddoppiato da quando Maseko è Ceo e gli utili della società nella prima metà dell’anno sono cresciuti del 41%. Intanto Maseko, per far salire il fatturato, sta trattando con gruppi dei media come Comcast, Bertelsmann, Naspers e Netflix per convincerli a usare le reti fisse di Telkom per erogare i loro contenuti in Africa.

Maseko, 44 anni, ha iniziato la sua carriera manageriale in British Petroleum nel 1997, salendo alla guida delle sue operazioni sud-africane nel 2008. E’ poi passato in Vodacom, di cui Vodafone ha la quota di maggioranza, a settembre 2011 come chief operating officer, ma ha lasciato meno di un anno dopo per uno scandalo legato alla sua condotta in un viaggio di lavoro negli Stati Uniti organizzato a maggio 2012 per premiare gli agenti di vendita. A quanto pare Maseko non si sarebbe presentato agli appuntamenti messi in agenda. Maseko è entrato in Telkom 10 mesi dopo l’uscita da Vodacom. In quei mesi, il top manager ha trascorso molto tempo con le società di management consultancy e visitato gli uffici di Johannesburg della Bain, come rivelato da Maseko stesso.

Il piano di ristrutturazione messo a punto con Bain per Telkom viene definito dal Ceo “estremamente complesso” perché dovrà radicalmente trasformare l’azienda e richiederà 18 mesi di lavoro (iniziati ad aprile dell’anno scorso, quando Maseko è salito alla guida di Telkom). All guida del progetto per Bain ci sono i vice presidenti della società Vittorio Massone e Alex Bhak, come rivela ancora Bloomberg, secondo cui Bain avrebbe chiesto una parcella di 80 milioni di rand per questa consulenza (circa 7,5 milioni di dollari).

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