I prezzi di terminazione mobile italiani proposti da Agcom sono
eccessivi rispetto alla media degli altri Paesi e vanno contro la
Raccomandazione della Commissione europea. E’ l’accusa
contenuta in una lettera che
Fastweb, Tiscali e Aiip (Associazione dei principali operatori
italiani) hanno mandato, in data 26 maggio, alla Commissione
europea di cui il Corriere delle Comunicazioni è entrato in
possesso. Ne deriva, secondo gli operatori, un danno a loro stessi
e ai consumatori.
Lo stesso concetto è espresso in un’altra lettera a firma di
Altroconsumo, anch'essa indirizzata a Bruxelles. Gli
operatori lamentano che l’ultima proposta Agcom in materia di
prezzi della terminazione ha rimandato la discesa dei prezzi a
gennaio 2012 e questo andrebbe contro la Raccomandazione su MTR
(mobile termination rate) e l'impegno di Agcom ad adottare
nuovi valori entro fine del 2009. Abbiamo 3 anni di ritardo, notano
gli operatori. Nella lettera c’è una comparazione
internazionale. Risulta che i valori proposti sono parecchio più
alti da quelli definiti dagli altri Paesi che hanno già adottato
il modello di calcolo raccomandato per i prezzi di terminazione:
del 76-92 per cento superiore rispetto alle best practice
europee.
Secondo un calcolo di Fastweb, l'extra profitto (rispetto al
valore della media Ue) annuale per gli operatori mobili è di circa
1 miliardo di euro (300 milioni a testa per Tim e Vodafone).
I firmatari chiedono quindi alla Commissione di indurre Agcom ad
allineare l’Italia alla media dei Paesi che hanno già adottato
la raccomandazione e di far scendere i prezzi più rapidamente. E
quindi già nel 2012 avere un prezzo non superiore ai 3,1 cent per
la terminazione, invece dei 4,1 cent proposti da Agcom.
Idem Altroconsumo: "Abbiamo chiesto alla Commissione europea
di intervenire per fare in modo che Agcom riveda la propria
proposta e, in particolare, adotti un percorso di riduzione di tali
tariffe molto più rigoroso e in linea con le migliori pratiche
europee, senza attendere il gennaio 2012 per introdurre i primi
tagli", spiega Marco Pierani, responsabile dei rapporti
istituzionali per l’associazione dei consumatori.
Secondo Altroconsumo, le elevate tariffe di terminazione mobile
hanno dato luogo ad un'asimmetria regolamentare grazie alla
quale gli ex monopolisti della telefonia fissa si sono garantiti, a
spese dei consumatori, il finanziamento delle loro reti mobili e,
al contempo, hanno impedito un'efficace concorrenza nel fisso.
"Ora che la penetrazione delle reti mobili ha raggiunto, in
particolare in Italia, livelli elevatissimi, questo meccanismo non
ha più alcuna ragione di essere, va smantellato al più presto
come indica la Raccomandazione europea". "Se la
Commissione non farà cambiare idea ad Agcom, i consumatori
italiani subiranno un aumento dei prezzi, mentre ingenti risorse
finanziarie saranno artificiosamente distratte verso gli operatori
di telefonia mobile, nonostante il fatto che in Italia vi sia
invece un urgente necessità di risorse per il passaggio alla fibra
ottica sul fisso". Questa è una tesi storica anche di
Fastweb, anche se non espressa nell’ultima lettera: gli alti
costi di terminazione ostacolano gli investimenti nelle nuove reti
in fibra ottica.
"In altre parole- spiega Pierani- la proposta di Agcom rischia
di rafforzare ulteriormente la posizione degli operatori di
telefonia mobile, mentre non verrà dato alcuno stimolo al mercato
e agli operatori in generale per il raggiungimento degli obiettivi
dell'Agenda Digitale europea".