Texas Instruments ha annunciato l'acquisizione di National
Semiconductor (NatSemi) per 6,5 miliardi di dollari, pagando un
ricco premio del 78%.
La fusione delle due storiche industrie, che si chiuderà nei
prossimi 6-9 mesi, darà vita a una forza dominante nel settore dei
microchip analogici per tutta una serie di prodotti, dai telefoni
alle auto.
L'accordo, uno dei maggiori degli ultimi anni, ieri sera ha
determinato il rally dei titoli del settore, da Nvidia Corp a
Marvell Technology Group Ltd, in rialzo tra il 2 e il 3% sulle
speculazioni di un ulteriore consolidamento del comparto.
In mattinata, a Piazza Affari anche il titolo dell'italo
francese Stm ha aperto in netto rialzo del 3,59%.
Nel dettaglio, Texas Instruments pagherà 25 dollari per ogni
azione ordinaria di NatSemi, che ieri è balzata del 74% a quota
24,45 dollari nel mercato afterhours. Texas Instrument ha invece
perso l'1,5%, a 34,11 dollari.
L'acquisizione permetterà a Texas Instruments di consolidare
la propria forza nel frammentato mercato dei chip analogici. Da
parte sua NatSemi, che possiede un buon portafoglio di microchip
per il controllo di potenza per uso industriale e per telefonini
nel settore wireless, sarebbe disponibile a un accordo perché le
mancano solide prospettive di crescita sul lungo termine.
La fusione è stata approvata all'unanimità dai board delle
due società.