LA CESSIONE

TI Media, ok alla cessione di La7 a Cairo

L’imprenditore: “Ho preso una patata bollente”. La notizia anticipata da Gad Lerner su Twitter. Previsto il pagamento di un milione di euro a fronte di una ricapitalizzazione che porterà la posizione finanziaria netta a 88 milioni

Pubblicato il 04 Mar 2013

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La7? Ho preso una bella patata bollente”. Con quest’unica battuta Urbano Cairo ha confermato a Radio 24 l’acquisizione de La7, anticipata su Twitter da Gad Lerner (nel pomeriggio aveva scritto sul suo account: “E’ fatta, Telecom cede La7 a Urbano Cairo“). L’annuncio di Lerner e di Cairo, arrivato due ore in anticipo rispetto al comunicato ufficiale, non è piaciuto alla Consob, che ha avviato verifiche sulla fuga di notizie.

Il Cda di TI Media riunito oggi ha comunicato la cessione a Cairo Communication dell’intera quota di partecipazione detenuta dalla società in La7, ad esclusione del 51% di Mtv Italia. Nel dettaglio, “le intese raggiunte prevedono il riconoscimento a Telecom Italia Media di un corrispettivo pari a 1 milione di euro – si legge nella nota dell’azienda – Prima del trasferimento della partecipazione, La7 sarà ricapitalizzata per un importo tale per cui la società avrà, a quella data, una posizione finanziaria netta positiva non inferiore a 88 milioni di euro. Tale ricapitalizzazione contribuirà altresì a raggiungere il livello di patrimonio netto concordato, pari a 138 milioni di euro”.

Gli accordi prevedono inoltre “la sottoscrizione di un contratto di fornitura di capacità trasmissiva di durata pluriennale tra La7 e Telecom Italia Media Broadcasting – prosegue la nota – L’operazione permette a Telecom Italia Media di terminare il sostegno finanziario a favore di La7 mantenendo al contempo all’interno del proprio perimetro l’operatore di rete Telecom Italia Media Broadcasting“.

“Nell’ambito dell’operazione, Telecom Italia si è impegnata a rinunciare al momento dell’intervenuta sottoscrizione del contratto di cessione a crediti finanziari vantati nei confronti di Telecom Italia Media per un importo complessivo pari a 100 milioni di euro – aggiunge TI Media – Il perfezionamento dell’operazione sarà subordinato alle autorizzazioni previste dalla normativa applicabile”.

Intanto, Gad Lerner ha postato sul suo blog un post in cui scrive che “La7 costituisce da anni la principale fonte di reddito del suo nuovo proprietario Urbano Cairo. La concessionaria di pubblicità di Cairo ha realizzato utili consistenti grazie al successo della nostra televisione, caratterizzata da un approccio originale e indipendente all’informazione. Non dubito perciò che, trattandosi di un ottimo imprenditore, Cairo avrà interesse a valorizzare questa vocazione di La7 da cui ha già tratto profitto”.

Il cdr dell’emittente ha già dato mandato alla Fnsi per organizzare un incontro con il nuovo proprietario.

Venerdì scorso TI Media aveva spento le voci di una possibile riapertura dei negoziati di cessione de La7 dopo il ritorno in campo del Fondo Clessidra, in tandem con Diego Della Valle, e della manifestazione di interesse avanzata dall’editore Guido Veneziani, presidente dell’omonimo gruppo che comprende periodici popolari come Vero e Stop nonché detentore del canale Vero Tv.

Il Cda di TI Media ha inoltre approvato la relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2012. TI Media chiude il 2012 con una perdita di 240,9 milioni che la costringe ad abbattere il capitale. Il Cda ha deliberato di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea già convocata per il 5 aprile con le delibere legate alla riduzione del capitale quando la perdita supera più di un terzo dello stesso. L’indebitamento finanziario netto, si legge in una nota, è pari a 260,1 milioni di euro, in aumento di 121,4 milioni di euro rispetto a fine 2011 (138,7 milioni di euro).

TI Media dopo la cessione de La7 si concentrerà sul ritorno “all’efficienza e alla redditivita”. Sono gli obiettivi del nuovo piano 2013-2015 che punta a “ricavi in crescita del 11% circa ed Ebitda del 36%”, in media all’anno e prevede “investimenti in diminuzione, pari a circa 35 milioni di euro nei tre anni del piano”. La generazione di cassa è attesa a circa 50 milioni di euro in tre anni e con un ‘Net-cash flow’ positivo a partire dal 2014. Tra i target anche la “riduzione dell’indebitamento finanziario netto”.

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