Sostenere l’occupazione femminile e accelerare il raggiungimento della parità di genere. È questo l’obiettivo con cui Tim sta lanciando Women Plus, un progetto promosso alleanza di aziende, enti e associazioni, che sostiene concretamente l’occupazione e l’empowerment femminile e che si propone di accelerare il raggiungimento della parità di genere.
“Dobbiamo dare una risposta a tutte le donne che cercano di comprendere quali sono i posti di lavoro a disposizione, quali sono le competenze che il mercato richiede e dove possono trovare corsi di formazione. Women Plus è un’applicazione che risponderà a queste esigenze”, spiega l’Ad di Tim, Pietro Labriola.
I dati sull’occupazione femminile
L’occupazione delle donne, in questi ultimi tre anni segnati dalla pandemia, ha subito un impatto negativo su una situazione di per sé già critica. Questo si è tradotto non solo in una significativa perdita di posti di lavoro in settori dominati dalla presenza femminile, ma anche in condizioni di lavoro peggiori, in una accresciuta fragilità e in un conflitto vita-lavoro ancora più aspro del passato. Al momento le donne attive, in Italia, sono solo il 48,3% con un posizionamento al 26° posto nell’Unione Europea. Dati emersi nell’ambito della 4 Weeks 4 Inclusion, una kermesse interaziendale che coinvolge oltre 300 partner impegnati in una maratona di 4 settimane sui temi dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità.
Come funziona Women Plus
Al centro dell’iniziativa la creazione di un’applicazione, gratuita e scaricabile a partire dalla primavera del prossimo anno, che si rivolgerà alle donne non occupate, in cerca di una nuova occupazione e/o di nuove competenze trasversali per lanciarsi o rilanciarsi nel mondo del lavoro; alle donne occupate che vogliono migliorare la propria condizione; ai Neet, ossia alla quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione e alle studentesse degli ultimi anni delle scuole superiori e delle università che vogliono orientarsi nel mondo del lavoro.
All’interno dell’App si troveranno offerte di lavoro messe a disposizione dalle principali agenzie per il lavoro e dalle imprese che hanno promosso Women Plus; percorsi formativi pensati per incrementare le competenze; analisi del profilo della persona, in base alla quale viene costruita l’offerta di lavoro e i percorsi formativi più adeguati; news sul mondo del lavoro a cura del Sole 24 Ore; talk ispirazionali nei quali Fabi Saad, l’imprenditrice brasiliana che anima il progetto “Mulheres Positivas’”che Tim ha sostenuto in Brasile, intervisterà role model e testimonial che racconteranno storie esemplari e motivazionali e percorsi di mentoring.
“Abbiamo deciso insieme ad altre 200 aziende che era il momento di non aspettare che i problemi fossero risolti da qualcun altro, ma dare il nostro contributo per risolverli – spiega Labriola – Quindi insieme abbiamo creato un’applicazione che sarà disponibile all’inizio di aprile e indichiamo i posti di lavoro disponibili, le competenze richieste e i corsi di formazione per rispondere a quelle che sono le esigenze e le domande del mercato”.
Secondo l’amministratore delegato di Tim servono nuovi modelli di riferimento e l’app mostrerà storie esemplari e motivazionali e percorsi di mentoring. “Dobbiamo dimostrare che ci sono modelli altrettanto virtuosi e che creano altrettanta soddisfazione nelle persone, che non necessariamente sono quelli del calciatore famoso, dell’attrice, della cantante”, dice Labriola ricordando che “c’è un problema disponibilità di posti di lavoro e assenza di persone che sono disponibili per questi lavori”.
L’obiettivo dell’applicazione Women Plus è di offrire uno strumento concreto per rilanciare il ruolo delle donne nell’economia, sostenendole nell’orientamento del proprio percorso professionale e dando loro la possibilità di formarsi in maniera continua e coerente con le richieste del mercato del lavoro.
“Crediamo che la diversità e l’inclusione siano valori importanti, Tim è tra le aziende con il maggior numero di donne nel Consiglio di Amministrazione – conclude Labriola – Vogliamo rendere l’Italia competitiva in Europa grazie al contributo di donne e uomini e fare in modo che non siano l’età, il genere, la provenienza geografica o il desiderio di genitorialità a creare opportunità di lavoro reali, ma i loro desideri”.