Il Cda di Telecom Italia si riunirà domani per discutere le possibili opzioni per la rete fissa, incluso un eventuale scorporo, anche se non si arriverà probabilmente ad alcuna decisione definitiva. A dirlo sono fonti vicine al gruppo italiano sentite da Reuters. La pressione su Telecom Italia (Tim) per lo spin-off e l’upgrade della rete fissa, che arriva da telco rivali come da alcune parti politiche, si è intensificata dopo che il colosso dei media francesi Vivendi ha acquisito il controllo del 24% del gruppo, suscitando i timori nel governo italiano che un asset di valore strategico per il paese sia influenzato da un attore straniero. La rete fissa di Telecom viene valutata intorno ai 15 miliardi di euro.
Secondo le fonti di Reuters, nella riunione del Cda di domani, 5 dicembre, il Ceo Amos Genish anticiperà i punti chiave del suo piano aziendale e, “come parte della presentazione del business plan, indicherà anche le diverse opzioni per il futuro della rete, inclusa una possibile separazione. Non verrà presa alcuna decisione domani e il Ceo prometterà di esprimere al Cda in un secondo momento le sue raccomandazioni per il futuro della rete”. Sempre secondo quanto scrive Reuters, il Cda conferirà domani a Genish il mandato formale per studiare le possibili evoluzioni per la rete fissa, compresa l’opzione di una separazione dal resto del gruppo.
Genish, ex capitano dell’esercito israeliano e top manager di Vivendi, è Ceo di Tim da settembre. Nei giorni scorsi ha incontrato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda; entrambe le parti hanno descritto l’incontro come “positivo” ma, scrive Reuters, “Tim sta tenendo tutte le sue opzioni aperte mentre il raggio d’azione del governo di centro-sinistra si restringe di fronte alla prospettiva delle elezioni politiche a maggio 2018 che, stando ai sondaggi attuali, darebbero vita a un parlamento senza alcuna chiara maggioranza”. Genish, che presenterà il piano aziendale completo all’inizio dell’anno prossimo, ha finora indicato che Tim vuole mantenere il controllo della sua rete fissa; non è necessario che la possieda tutta, ma qualunque decisione sarà presa “alle nostre condizioni e quando noi la riterremo necessaria”.