“Vivo apprezzamento” per come “è stata condotta la vertenza di Tim–Telecom, evitando la cassa integrazione per circa 30 mila lavoratori, attraverso l’azzeramento degli esuberi, l’utilizzo della solidarietà e l’istituto dei prepensionamenti”. A esprimerlo è l’associazione deli piccoli azionisti Telecom, Asati, in una lettera indirizzata al vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio.
“È stata così superata una delle principali criticità del piano industriale della società attraverso una leale e positiva collaborazione tra le parti, uno spirito costruttivo che Asati auspica venga replicato anche per un altro snodo fondamentale del piano industriale per lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni, vista la rapida evoluzione delle tecnologie, la crescita esponenziale del traffico a banda ultralarga e la domanda crescente di servizi di comunicazione elettronica”, prosegue la lettera firmata dal presidente dell’associazione, Franco Lombardi.
“In questo contesto – prosegue la missiva – Asati ha più volte sottolineato alle competenti Istituzioni la necessità di adottare una nuova ed efficace politica industriale del settore mirata alla realizzazione di un’unica infrastruttura di rete per il sistema Paese, tenuto conto degli ingenti investimenti di lungo periodo richiesti agli operatori per il passaggio dal rame alla fibra e della non sostenibilità economica di investimenti duplicati e realizzati da più operatori soprattutto nelle principali aree metropolitane”. Questa infrastruttura unica dovrebbe nelle intenzioni di Asati vedere convergere la rete di Telecom Italia e quella di Open Fiber. Una scelta, secondo l’associazione, che “eviterà diseconomie, abiliterà i nuovi servizi della comunicazione globale, consentendo al nostro Paese di eliminare il divario digitale ultrabroadband tra le aree metropolitane e quelle rurali e di svolgere un ruolo da protagonista anche nello scenario mondiale nella prospettiva della Gigabit Society”.
Per arrivare a questo risultato Asati chiede a Di Maio di costituire “un tavolo di confronto e consultazione mirato all’adozione di una nuova politica industriale di settore che rifletta le esigenze di un effettivo cambiamento attraverso la realizzazione della rete unica nazionale, auspicata più volte in sede parlamentare dalle stesse forze politiche che sostengono il Suo Governo”.