Tim, insieme a Telefonica e Claro, si avvicina all’obiettivo Oi in Brasile: con la nuova offerta da 2,7 miliardi lanciata nei giorni scorsi, la cordata ha battuto almeno parte della concorrenza e ora il venditore ha concesso un’esclusiva per la negoziazione, finora fino all’11 agosto.
Il nuovo accordo, spiega una nota, mira a garantire sicurezza e celerità alle trattative in corso e la concessione del diritto di “stalking horse” nella gara per la vendita delle attività mobili di Oi. L’accordo di esclusiva prevede che “una volta concluse in modo soddisfacente le trattative tra le parti – precisa il comunicato – Tim, Telefonica e Claro siano qualificati come ‘stalking horse’, nel processo competitivo per la vendita degli asset di telefonia mobile, assicurando il diritto di pareggiare altre eventuali proposte pervenute nel corso del processo”.
“L’accordo prevede il suo rinnovo automatico per periodi uguali e successivi, salvo diversa indicazione di una delle parti”, spiega il gruppo Tlc italiano.
Nei giorni scorsi i media brasiliani hanno riportato che Highline si dovrebbe ritirare dalla gara dopo il rilancio della cordata guidata da Tim. Se l’acquisizione si dovesse concludere con successo, “porterà benefici agli azionisti e ai clienti grazie all’ulteriore crescita prevista, alle sinergie attese e al miglioramento della qualità del servizio” per tutto il Paese sudamericano, sostiene da tempo il gruppo italiano. Lo scorso marzo Tim (che opera attraverso Tim Brasil) e Telefonica (che in Brasile gestisce Vivo) avevano presentato a Bank of America Merrill Lynch, il consulente finanziario di Oi, il loro interesse ad avviare le negoziazioni per l’acquisizione congiunta del gruppo, in tutto o in parte.
Poi si è aggiunta Claro e in caso di completamento dell’operazione ciascuno riceverà una parte delle attività mobili di Oi che, nel giugno 2016, aveva presentato domanda di protezione fallimentare per 19 miliardi di dollari, la più grande mai avvenuta in Brasile, ma che resta il quarto operatore del mercato telefonico del Paese. Nel primo trimestre queste attività hanno registrato ricavi netti in calo del 7% e anche il margine operativo lordo è in frenata. Ma ora i tempi potrebbero essere piuttosto stretti: entro la fine di agosto è infatti previsto che si riunisca l’assemblea dei creditori di Oi per valutare definitivamente l’offerta.