VERSO L'ASSEMBLEA

Tim, Cda 9 aprile su richiesta revoca dei consiglieri

In quella data si riunirà il board per discutere “delle eventuali azioni” dopo la decisione dei sindaci di integrare l’agenda dei lavori dell’assemblea con le proposte di Elliott

Pubblicato il 29 Mar 2018

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Si riunirà il 9 aprile il cda di Tim per discutere delle eventuali azioni dopo la decisione del collegio sindacale di integrare l’agenda dei lavori dell’assemblea (già convocata per il 24 aprile 2018), sulla base della richiesta formulata dai soci Elliott International Lp, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership. Lo rende noto un comunicato di Tim. La società è in “attesa di ricevere dal collegio Sindacale la documentazione prevista dalla legge al fine di procedere ai necessari adempimenti pubblicitari”. La richiesta riguarda la revoca del cda.

Ieri l’hedge fund aveva sollecitato Tim ad aggiornare l’ordine del giorno dell’assise “senza ulteriori ritardi”, si leggeva in una nota. Commentando la decisione del collegio sindacale, che ha già dato l’ok all’integrazione dell’odg, Elliott aveva sottolineato che la decisione dei sindaci avvicina “la fine del regno” di Vivendi, caratterizzato da “mancato riguardo e deliberato abuso dei diritti degli azionisti”.

L’integrazione dell’ordine del giorno dell’assise riguarda la revoca degli amministratori e la nomina di sei nuovi amministratori. Si tratta – questi i nomi della lista depositata dall’hedge fund – di Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Paola Giannotti De Ponti, Luigi Gubitosi, Dante Roscini e Rocco Sabelli, in sostituzione di Arnaud Roy de Puyfontaine, Hervè Philippe, Frédéric Crépin, Giuseppe Recchi, Félicité Herzog e Anna Jones che si sono dimessi il 22 marzo. Secondo Elliott  nel caso in cui l’assemblea del 24 aprile dovesse schierarsi a suo favore, sarebbe inutile procedere a un altro meeting il 4 maggio.

Intanto entra nel vivo il progetto di separazione della rete Tim. La compagnia ha ufficialmente notificato all’Agcom l’iter formale che porterà alla separazione volontaria della rete di accesso attraverso la creazione di una entità legale separata.  La newco che nascerà dallo spin off dell’infrastruttura “sarà controllata al 100% da Tim – si legge in una nota dell’azienda –  disporrà di propri asset (infrastrutture della rete di accesso, dalla centrale alla casa dei clienti, nonché gli edifici, gli apparati elettronici e i sistemi IT) e sarà dotata del personale necessario per fornire servizi all’ingrosso in maniera indipendente”. Grazie a un unico punto di accesso “one-stop shop” per i servizi wholesale regolati e non regolati per tutti gli operatori, Tim  inclusa, “il modello garantirà l’assoluta parità di trattamento tra gli operatori”, assicura l’azienda.  La creazione della NetCo – questo il nome della società della rete – manterrà invariato il perimetro del Gruppo, ed avverrà rispettando le regole sulla Golden Power.

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