Tim ha concluso con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per 750 millioni di euro destinata ad investitori istituzionali con una delle cedole più basse di sempre per un bond in euro. Il rendimento dell’emissione, pari a 2,876%, risulta inferiore al costo medio del debito del Gruppo, che a fine marzo 2018 si attestava al 4,6%. L’emissione si inserisce nel processo di ottimizzazione e rifinanziamento del debito in scadenza.
Intanto il mercato guarda al cda in agenda lunedì 25 giugno soprattutto dopo le dichiarazioni dell’Ad Amos Genish, che aveva puntato il dito contro alcuni consiglieri che remano contro. “Alcuni membri del cda sono molto indaffarati a diffondere congetture, voci false o poco attendibili che mettono a repentaglio le azioni del management”, aveva detto Amos Genish in un incontro con la stampa mercoledì scorso.
Parole che hanno messo in allerta i piccoli azionisti. Asati secondo cui “l’unitarietà e la piena coesione tra i membri del cda, rappresenta una condizione essenziale per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi posti dal Piano Industriale 2018-2020”.
I piccoli azionisti hanno chiesto al ministro Luigi Di Maio la costituzione di un Tavolo di lavoro per una nuova politica industriale del settore, “mirata appunto alla costituzione di una rete unica, condizione essenziale per permettere al nostro Paese di centrare gli obiettivi infrastrutturali posti dall’Agenda Digitale europea e dalla Gigabit Society”.