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Tim e il dossier Netco, quali sono le intenzioni di Vivendi?

Impensabile chiudere la partita senza il disco verde del primo azionista a meno di non voler aprire un lungo contezioso legale. Ma i francesi a cosa puntano concretamente? Vi riproponiamo le dichiarazioni fatte da un anno a questa parte

Pubblicato il 26 Ott 2023

Arnaud-de-puyfontaine

Vivendi vuole dire la sua in Assemblea e, soprattutto, non intende essere messa con le spalle al muro. Questa in sintesi la posizione del primo azionista di Tim e al di là dei pareri legali sulla necessità o meno della necessità di un assemblea straordinaria relativamente al dossier Netco è evidente che senza il disco verde dei francesi all’operazione più importante nella storia dell’azienda si rischia un pericoloso contenzioso con conseguente allungamento dei tempi e l’impasse totale.

I francesi vogliono vendere la rete o no? E a quali condizioni? Hanno un piano B? Domande a cui è complicato dare risposte. Ma vi riproponiamo le dichiarazioni dell’ultimo anno affinché ci si possa fare un’idea.

20 ottobre 2023

“La nostra posizione è molto chiara. Crediamo che l’offerta di Kkr, che questa volta è vincolante, sia una mossa importante per l’evoluzione del gruppo, e che la rete sia una parte importante di questa. Abbiamo affermato molte volte che il suo valore è di 30 miliardi e la nostra posizione oggi è che come principali azionisti con oltre il 23% dei diritti di voto vogliamo esprimere ufficialmente la nostra posizione in un’assemblea ordinaria o straordinaria degli azionisti”. Questa la posizione di Vivendi evidenziata dal direttore finanziario Francois Laroze in occasione della presentazione agli analisti dei conti del terzo trimestre del gruppo francese.

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28 luglio 2023

Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi solleva una serie di perplessità sull’offerta di Kkr: “Presenta ancora molte incertezze nella sua struttura”. “La rete è il gioiello di Telecom Italia e quindi chiunque volesse separare la rete dal resto del gruppo dovrebbe rispondere ad alcune domande essenziali: cosa sarà Tim senza la rete, quale sarà la relazione della nuova società con la rete, quale sarà la quota del debito e dei dipendenti a rimanere nella società. Vendere la rete senza rispondere alle domande da noi poste su quale sia la visione strategica globale e come implementare una profittevole e sostenibile creazione di valore è solo un procrastinare. Vogliamo un piano operativo per poter valutare step by step come aumentare la generazione di cash flow, come porre le basi per poter rimborsare il debito. La vendita della rete senza rispondere a queste domande non è sufficiente”.

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24 aprile 2023

Un nuovo capitolo per Tim. In occasione della presentazione dei conti e delle prospettive di Vivendi, l’Ad Arnaud de Puyfontaine ha affrontato anche il “nodo” Tim. Secondo il manager bisogna “fare in modo di sviluppare il vero valore della compagnia e della sua rete, in modo tale che siano riconosciuti e in modo da aprire un nuovo capitolo per il futuro”. “Siamo usciti dal cda di Telecom Italia per svolgere il ruolo di azionisti in maniera libera e indipendente”, ha precisato de Puyfontaine, nel corso dell’assemblea degli azionisti parlando della partecipazione della media company nel gruppo italiano dove, come più volte ribadito, vuole avere un ruolo di “lungo termine”. “Ora quello che stiamo facendo con le istituzioni in Italia e altri stakeholder è volto ad assicurare che il reale valore del gruppo e della sua rete sia riconosciuto. C’è un dialogo che sta andando avanti e che ci lascia la possibilità concreta che questo sia un nuovo capitolo”.

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9 marzo 2023

“Le offerte fatte finora sono molto inferiori al reale valore di questa bella azienda che è Telecom Italia”. Il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine non considera sufficienti le proposte di Kkr da un lato e di Cdp-Macquarie dall’altro rispettivamente da 20 e 18 miliardi.

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26 aprile 2022

Pieno sostegno di Vivendi al piano dell’Ad di Tim, Pietro Labriola. Il presidente e ceo della media company francese, Arnaud de Puyfontaine è stato chiaro, rispondendo alle domande dei soci in assemblea.

“L’Italia resta più che mai una priorità per il nostro gruppo”. Di qui l’intenzione di “rimettere sulla strada del successo Telecom Italia”, esprimendo “tutto il nostro sostegno” a Labriola e al “nuovo piano strategico e ambizioso” per Telecom Italia. “Vivendi – ha assicurato Puyfontaine – resta determinata a svolgere il suo ruolo di azionista industriale di lungo termine”. “Per noi Tim ha molto potenziale in un mercato che ha prospettive per il futuro ed è la ragione per cui siamo primo azionisti. Intendiamo agire come azionisti per fare in modo che questo valore sia cristallizzato”.

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