L'EDITORIALE

Tim e la strategia dei piccoli grandi passi

Avanti sulla partnership con Vodafone, avanti con Open Fiber e avanti pure sulla cessione di Persidera. Gubitosi tiene basso il profilo mediatico ma punta a portare a casa risultati su tutti i fronti strategici

Pubblicato il 07 Mag 2019

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Avanti sulla partnership con Vodafone, avanti con Open Fiber e avanti pure sulla cessione di Persidera. La carne al fuoco non manca anche se apparentemente non c’è titolo, per usare un gergo giornalistico. Se è vero che la notizia della nomina di Ronca a nuovo Cfo – a Peluso sono stati affidati i progetti “speciali” – si è presa di fatto tutto lo spazio mediatico, il cda di Tim è stato in realtà chiamato a fare il punto e mandare avanti i “dossier” considerati in questo momento prioritari per l’azienda.

È nel secondo paragrafo della nota emessa a chiusura del board e persino nelle parentesi che sono sintetizzate le decisioni chiave, ben più strategiche della “visita immersiva” nei Tim Open Labs e del loro rafforzamento – senza voler sminuire l’importanza al tema della ricerca e dell’innovazione – con cui è stata aperta la nota dell’azienda. “Il Consiglio di Amministrazione si è riunito oggi presso Tim Open Labs, i laboratori di Torino dove, da oltre 50 anni, si sviluppa ricerca e innovazione creando e valutando nuovi sistemi e servizi di comunicazione – inizia così la nota -. È stata l’occasione per una visita immersiva nelle novità che le tecnologie ultrabroadband e 5G rendono disponibili e rappresentano un’opportunità di crescita sostenibile e intelligente per il business Tim, nell’interesse del Paese. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato l’importanza della ricerca per Tim  e ha ribadito l’intento di rafforzare l’attività di Tim Open Labs. A tal fine è stato deciso di stringere un rapporto più intenso con i principali Atenei e Centri di Ricerca del Paese anche attraverso il finanziamento di 30 Dottorati di Ricerca in ambito tecnologico nei prossimi 3 anni”.

Ma è nella seconda parte della nota che sono state messe nero su bianco le informazioni più interessanti: “Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre ricevuto un aggiornamento sui principali dossier aperti (a partire dalla partnership con Vodafone, il cui negoziato sta procedendo nel rispetto delle tempistiche e degli obiettivi che le parti si sono dati) e sui cantieri in corso per assicurare il deployment del piano industriale e il conseguimento degli obiettivi aziendali. La discussione ha riguardato altresì l’avanzamento dei contatti con Open Fiber e le prospettive di sviluppo della rete. Da ultimo, è stato fornito un update sulle trattative per la valorizzazione di Persidera, che la Società conferma essere fra i propri obiettivi per l’esercizio”.

Sul piatto anche l’esame di alcune questioni legate al “peso” degli azionisti e alla loro “influenza” sull’azienda. Questioni non meramente leguleie ma anzi anch’esse strategiche nell’ambito del braccio di ferro fra gli azionisti che ha avuto il suo picco massimo nei mesi scorsi e che ha determinato di fatto l’uscita di scena di Amos Genish e l’affidamento del timone a Luigi Gubitosi. Tanto che il board era stato convocato proprio per le questioni di “governance”. “La riunione è stata altresì l’occasione per considerare la valutazione effettuata dal Collegio Sindacale, secondo cui il socio Elliott Capital Advisors L.P. eserciterebbe un’influenza notevole sulla Società (cfr. relazione ex art. 153 Tuf, pubblicata in vista dell’Assemblea di bilancio). Il Consiglio di Amministrazione, anche sulla scorta dell’istruttoria svolta dal Comitato parti correlate, non ha condiviso, a maggioranza e con tre astensioni, tale conclusione non ritenendo riscontrati gli estremi previsti dalla normativa”, si legge nella nota. Il board ha inoltre “rivalutato l’indipendenza dei Consiglieri Roscini e Sabelli, in relazione al rapporto di lavoro che con Tim intrattengono i rispettivi fratelli, confermandola a maggioranza, con un’astensione e un voto contrario”, si legge ancora nella nota, che in soldoni significa pace fatta almeno su questo tema. Il Consiglio di Amministrazione tornerà a riunirsi il 20 maggio per l’esame dei risultati del primo trimestre dell’esercizio. L’odg è questo. Ma non è escluso che si possa arrivare a una definizione più precisa del dossier Persidera che si è “incagliato” in Gedi: F2ì ha messo sul piatto 240 milioni per acquisire il 100% della società ma Gedi, che ne detiene il 30%, punta a una valutazione di oltre 300 milioni.

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