IL CASO

Tim e Ntt Data, perquisizioni della Guardia di Finanza: ipotesi corruzione tra privati



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Scatta il sequestro nei confronti di due soggetti procuratori delle due. La telco guidata da Labriola: “Collaboreremo con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo”

Pubblicato il 23 ott 2024



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Indagini e perquisizioni su Tim e Ntt Data. La Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, si legge in una nota delle stessa Procura, “hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate TimS.p.A. e Ntt Data Italia, per l’ipotesi di corruzione tra privati.

Le perquisizioni

“Le perquisizioni sono eseguite presso i domicili dei soggetti nonché taluni uffici delle menzionate società – prosegue la nota – Il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie ed è doveroso sottolineare che sino a un giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati”.

I procuratori indagati

Sono un procuratore speciale di 59 anni di Tim e un procuratore speciale di 61 della Ntt Data Italia gli indagati. Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dai pm capitolini Gianfranco Gallo e Alessandro Picchi, il procuratore speciale di Tim avrebbe ricevuto “in due occasioni” denaro “non dovuto” dall’altro indagato “per compiere atti in violazione degli obblighi inerenti al suo ufficio e comunque in violazione degli obblighi di fedelta'”. In particolare, il procuratore di Tim avrebbe ricevuto 50 mila euro il 22 febbraio 2024 e una somma non quantificata il 15 maggio 2024. I due procuratori sono emersi come “soggetti di interesse investigativo” durante un atto di indagine della guardia di finanza con riferimento all’imprenditore Massimo Rossi, arrestato in una diversa inchiesta giudiziaria assieme all’ex Dg Business di Sogei, Paolino Iorio.

Tim: “Collaboriamo con gli inquirenti”

Tim in una nota conferma che nel corso della mattina di oggi la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati. “La società – si legge in una nota – collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo”.

Secondo quanto apprende l’Adnkronos, un audit interno del gruppo Tim è stato attivato già lo scorso 18 ottobre appena sono circolate le prime indiscrezioni sull’inchiesta per presunta corruzione tra privati emersa oggi a seguito della perquisizione della Gdf. L’audit che si attiva in automatico dopo presunte irregolarità è un atto formale e dovuto e punta a fare un’analisi dettagliata sulla regolarità dei processi interni. Insomma una fotografia dettagliata della situazione dei contratti interessati dalla vicenda: sia quelli affidati in trattativa diretta sia quelli gestiti con gara.

Tim e Vivendi in tribunale il 14 novembre

Intanto Vivendi e Tim tornano in Tribunale il 14 novembre per la seconda udienza del ricorso contro la decisione di vendere Netco a Kkr. Il giudice della Quindicesima sezione civile del Tribunale di Milano aveva fissato l’udienza al 5 novembre ma, secondo quanto si apprende, è stata posticipata di una decina di giorni.

Standard Ethics ha rimosso l’outlook “Negativo” a Vivendi. Il Corporate Standard Ethics Rating (Ser) “E” è confermato. Il primo Corporate Ser assegnato alla Societa’ risale al 2015. L’azienda e’ una costituente dello SE French Index. “Gli analisti – si legge in una nota – rimuovono l’Outlook ‘Negativo’ e non escludono, nel breve periodo, la possibilita’ di intervenire modificando il livello di rating attribuito alla società”.


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